[04/10/2012] News

Nanomateriali, per l’Ue «La sicurezza delle tecnologie innovative va valutata caso per caso»

La Commissione europea ha adottato una comunicazione, presentata congiuntamente dai commissari europei Antonio Tajani, Janez Potočnik (Nella foto), John Dalli e Máire Geoghegan-Quinn, che prende in esame l'attuale legislazione Ue sui nanomateriali e propone alcuni miglioramenti volti a garantire che questi materiali siano utilizzati in condizioni di sicurezza. La Commissione sottolinea che «Le nanotecnologie conoscono oggi importanti progressi, che rendono possibili innovazioni tecnologiche di grande portata, in grado anche di dare impulso alla crescita economica. Consapevole dei questa realtà».  

I nanomateriali sono materiali dotati spesso di proprietà specifiche dovute alle piccole dimensioni delle loro particelle. Il mercato mondiale dei nanomateriali è stimato in 11 milioni di tonnellate, per un valore di circa 20 miliardi di euro. Il settore delle nanotecnologie impiega oggi in Europa direttamente tra le 300 000 e le 400 000 persone. «I più importanti - spiega una nota della Commissione Ue - sono ancora i materiali in uso ormai da decenni, quali il nerofumo (utilizzato principalmente nella fabbricazione di pneumatici) o la silice amorfa sintetica (utilizzata per una vasta gamma di applicazioni, in particolare negli pneumatici, come filler per polimeri, ma anche nei dentifrici o come agente anticoagulante negli alimenti in polvere). Negli ultimi anni sono state sviluppate molte applicazioni innovative, tra cui anche prodotti di consumo come i filtri UV nelle creme solari e materiali tessili antiodore. Numerose sono le applicazioni mediche e tecniche, come le terapie antitumorali, le batterie agli ioni di litio destinate ai veicoli elettrici o i pannelli solari. Queste applicazioni rendono possibili importanti progressi tecnologici; le nanotecnologie sono perciò considerate tecnologie chiave. A livello mondiale, il valore complessivo dei prodotti basati sulle nanotecnologie, di 200 miliardi di euro del 2009, dovrebbe passare entro il 2015 a 2000 miliardi di euro. I nanomateriali sono utilizzati in applicazioni mediche salvavita, per creare prodotti innovativi e per migliorare prodotti di consumo».

I rischi che i nanomateriali presentano per i lavoratori, i consumatori e l'ambiente variano notevolmente: «In alcuni casi sono assenti, in altri da valutare attentamente. L'Unione europea dispone degli strumenti per intervenire nei modi opportuni in questo campo». La comunicazione infatti sottolinea «La diversità di caratteristiche dei nanomateriali, che sono presenti in materiali di uso quotidiano considerati sicuri ormai da decenni (ad esempio, negli pneumatici o come agenti anticoagulanti nei prodotti alimentari), in materiali industriali altamente sofisticati o in sostanze utilizzate nel trattamento dei tumori. Sui rischi dei nanomateriali si hanno sempre maggiori informazioni, che è però difficile generalizzare. È quindi necessaria una valutazione dei rischi specifici. I nanomateriali non vanno perciò posti tutti sullo stesso piano, ma i rischi sono da valutare caso per caso, secondo strategie basate su indicazioni dei rischi potenziali, in termini di esposizione o di pericolo».

Stando alle attuali conoscenze, ai pareri espressi dai comitati scientifici consultivi dell'Ue ed alle valutazioni indipendenti dei rischi, «I nanomateriali, non diversamente dalle altre sostanze e prodotti chimici, possono in alcuni casi essere tossici e in altri no. Presentano rischi solo determinati nanomateriali e determinati usi. Di conseguenza, è necessario sottoporre i nanomateriali a una valutazione dei rischi caso per caso, sulla base delle informazioni di cui si dispone. Gli attuali metodi di valutazione restano validi, ma alcuni aspetti sono da migliorare - dice la Commissione - In particolare, i punti su cui lavorare sono lo sviluppo di metodi e di strumenti convalidati di rilevazione, caratterizzazione e analisi, la raccolta di informazioni complementari sui pericoli dei nanomateriali e la messa a punto di metodi per la valutazione dell'esposizione».

La definizione dei nanomateriali è stata adottata di recente: «Con "nanomateriale" s'intende un materiale naturale, derivato o fabbricato contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui, per almeno il 50 % delle particelle nella distribuzione dimensionale numerica, una o più dimensioni esterne siano comprese fra 1 nm e 100 nm.In casi specifici, e laddove le preoccupazioni per l'ambiente, la salute, la sicurezza e la competitività lo giustifichino, la soglia del 50 % della distribuzione dimensionale numerica può essere sostituita da una soglia compresa fra l'1 % e il 50 %», inoltre, «I fullereni, i fiocchi di grafene e i nanotubi di carbonio a parete singola con una o più dimensioni esterne inferiori a 1 nm dovrebbero essere considerati nanomateriali». "Particella", "agglomerato" e "aggregato" sono così definiti:«a) con il termine "particella" s'intende una parte minuscola di materia con limiti fisici definiti; b) con il termine "agglomerato" s'intende un insieme di particelle o aggregati con legami deboli in cui la superficie esterna risultante è simile alla somma delle superfici dei singoli componenti; c) con il termine "aggregato" s'intende una particella composta da particelle fuse o fortemente legate fra loro. La Comunicazione dice che «Questa definizione sarà integrata, se opportuno, nella legislazione dell'Ue. La Commissione lavora attualmente sui metodi di rilevazione, misurazione e monitoraggio dei nanomateriali e sulla loro validazione, per garantire una corretta applicazione della definizione».

In generale, la Commissione «Resta del parere che il regolamento Reach costituisca il miglior quadro possibile per la gestione dei rischi dei nanomateriali che si presentano come sostanze o miscele, ma entro questo quadro sono necessarie disposizioni più specifiche per i nanomateriali». Per questo prevede di modificare alcuni allegati del regolamento Reach e invita l'Agenzia europea per le sostanze chimiche a elaborare nuovi orientamenti per le registrazioni dopo il 2013.

Per migliorare la disponibilità di informazioni sui nanomateriali, la Commissione creerà una piattaforma web che darà accesso a tutte le fonti di informazioni utili, compresi i registri nazionali o settoriali. Intanto, procederà a un'analisi d'impatto «Volta a identificare e a mettere a punto strumenti che permettano di accrescere la trasparenza e di esercitare un controllo regolamentare, con un'approfondita analisi del fabbisogno di dati per questo scopo. Questa analisi prenderà in considerazione anche i nanomateriali che attualmente non rientrano nei sistemi di notifica, registrazione o autorizzazione esistenti».

 

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