[02/10/2012] News toscana

Parchi Val di Cornia, tra incudine e martello

Il comune di San Vincenzo non rispetta il contratto di servizio con la soc. Parchi Val di Cornia
per il 2012 e non pagherà quanto previsto, 330.000 euro ma solo 144.000, meno della metà del
dovuto, contravvenendo agli impegni e al contratto sottoscritto.

Tenendo conto che siamo
già a stagione finita, quei soldi sarebbero stati già impegnati dalla Parchi che si ritrova a chiudere
l'esercizio in corso e far quadrare i bilanci.

Probabilmente si riuscirà a tamponare la
situazione per quest'anno ma già per l'anno prossimo si profila una situazione ancora peggiore con
tagli ancora maggiori nel bilancio preventivo con gli altri comuni che ridurranno il budget del
contratto di servizio e se questo è un precedente accettabile, che a fine stagione non si rispetta il
contratto di servizio, potranno a consuntivo, anche non rispettare gli impegni presi.


Capiamo che i comuni sono sempre più nella stretta dei tagli al bilancio del governo Monti, ma
quali sono le priorità? Inoltre quest'anno è proprio l'anno in cui è entrata in vigore una nuova tassa
di soggiorno di cui San Vincenzo è il maggiore beneficiario per una cifra molto superiore a quanto
dovuto alla Parchi ed è stato messo a pagamento proprio il parcheggio lungo tutto il parco di
Rimigliano, nel comune di San Vincenzo, con un guadagno per il comune di oltre 50.000 euro.


Come si giustifica questa scelta? Sarebbe bastato mettere solo parte di queste risorse a
disposizione della Parchi.

In queste condizioni è molto incerto il futuro della Parchi Val di
Cornia e di questa esperienza unica in Italia e soprattutto è incerto il futuro delle zone protette e
delle strutture gestite fino ad ora.

Accanto a questa vicenda sembra in dissolvimento
l'esperienza di una gestione unitaria da parte di tutti i comuni, anche dell'unitaria programmazione
urbanistica, dei piani coordinati d'area.

Ricordiamo che in tutte le occasioni si afferma che
la vocazione di questo territorio è per un turismo di tipo culturale, enogastronomico, archeologico,
naturalistico ecc.; tutti gli studi, anche quelli commissionati recentemente indicano questa direzione,
per un futuro possibile dell'economia turistica di quest'area.

La Parchi doveva diventare
anche lo strumento dei comuni per la promozione territoriale; si pensa che questa funzione possa
farla meglio ogni comune per conto proprio? Oppure si pensa che non sia necessaria?


Legambiente intende aprire la discussione pubblica e il confronto chiedendo alle amministrazioni
pubbliche interessate di rispettare gli impegni presi e di delineare il futuro delle funzioni di questa
società, del ruolo che dovrebbe avere di promozione  e gestione del territorio per quale turismo
futuro. Con questo intento Legambiente promuoverà un convegno pubblico a cui le amministrazioni
sono invitate.

 

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