[28/09/2012] News

Corte dei conti europea: per acqua e impianti igienico-sanitari in Africa subsahariana l’Ue deve fare meglio

Ecco la relazione speciale n. 13/2012 "Assistenza dell'Unione europea allo sviluppo in materia di approvvigionamento di acqua

L'Unione europea fornisce aiuti allo sviluppo per l'approvvigionamento idrico e impianti igienico-sanitari in tutto il mondo, compresa l'Africa subsahariana, consapevole che l'accesso all'acqua potabile e ad impianti igienico-sanitari adeguati migliora la salute, contribuendo così ad una più rapida crescita economica e alla riduzione della povertà.

La Corte dei conti europea ha esaminato 23 progetti in 6 Paesi dell'Africa subsahariana e ha riscontrato che «il sostegno dell'Ue ha aumentato le possibilità di accesso all'acqua potabile e ad impianti igienico-sanitari di base, attraverso l'impiego di tecnologie standard e di materiali disponibili localmente. D'altro canto, meno della metà dei progetti esaminati ha risposto in maniera soddisfacente ai bisogni dei beneficiari. Per la maggioranza dei progetti, inoltre, i risultati e i benefici ottenuti non perdureranno se non saranno garantite entrate diverse dai proventi tariffari».

La relazione speciale n. 13/2012 "Assistenza dell'Unione europea allo sviluppo in materia di approvvigionamento di acqua potabile e impianti igienico-sanitari di base nei paesi dell'Africa subasahariana", «Presenta i risultati di un controllo di gestione inteso a valutare se la Commissione abbia gestito l'aiuto Ue allo sviluppo in materia di approvvigionamento di acqua potabile e di impianti igienico-sanitari nell'Africa sub sahariana in modo da conseguire risultati efficaci e sostenibili».

David Bostck, responsabile della relazione per la Corte dei conti europea, ha sottolineato che «L'accesso all'acqua potabile e gli impianti igienico-sanitari di base rappresentano importanti obiettivi di sviluppo. Il sostegno dell'Ue ha contribuito in maniera significativa alla loro realizzazione. L'audit della Corte ha tuttavia constatato l'esistenza di problemi in un numero considerevole di progetti esaminati. Esso ha inoltre rilevato che la Commissione non si sta avvalendo appieno dei propri mezzi per ottenere i massimi risultati e, in particolare, per accrescere il più possibile la sostenibilità dei progetti in modo che continuino ad apportare benefici a lungo termine. La Commissione dovrebbe applicare con maggior rigore le proprie procedure di gestione e valutare più attentamente se e come i progetti possano accedere al finanziamento di cui necessitano, affinché continuino a contribuire al miglioramento della vita e della salute dei cittadini dei paesi interessati»".

Le relazioni speciali della Corte dei conti europea sono pubblicate nel corso dell'anno e presentano i risultati di audit selezionati su specifici settori del bilancio UE o su temi relativi alla gestione.

La Corte ha esaminato un campione di 23 progetti in sei paesi, che rappresentano una parte significativa dell'aiuto concesso a tale regione, per valutarne il raggiungimento dei risultati definiti e la sostenibilità futura.

Le principali risultanze dell'audit sono le seguenti: Nel complesso, gli impianti sono stati installati come previsto e sono funzionanti; Meno della metà dei progetti esaminati ha tuttavia prodotto risultati in grado di soddisfare le esigenze dei beneficiari; I progetti esaminati hanno complessivamente promosso l'impiego di tecnologie standard e materiali disponibili localmente, risultando pertanto sostenibili sul piano tecnico; Per la maggioranza dei progetti, i risultati e i benefici ottenuti non perdureranno a medio e lungo termine se non saranno garantite entrate diverse dai proventi tariffari o se persisteranno le debolezze istituzionali (scarsa capacità dei gestori di garantire il funzionamento degli impianti installati); Le procedure di gestione dei progetti applicate dalla Commissione riservano ampio spazio alla sostenibilità; la Commissione non ha tuttavia utilizzato adeguatamente tali procedure per aumentare la probabilità che i progetti generino benefici durevoli.

La Corte raccomanda che «Per vari aspetti, la Commissione faccia miglior uso delle proprie procedure esistenti, al fine di massimizzare i benefici derivanti dalla spesa dell'Ue per lo sviluppo nella regione e nel settore in questione».

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