[27/09/2012] News

Metalli pesanti, Pirrone (Iia-Cnr): «Sono in diminuzione ma rimangono alcuni siti a rischio»

L'Italia ha ospitato l'Ichmet, la Conferenza internazionale sui metalli pesanti nell'ambiente co-organizzata dall'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche

Quest'anno è toccato all'Italia ospitare l'Ichmet (Conferenza internazionale sui metalli pesanti nell'ambiente) co-organizzata dall'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iia- Cnr). La Conferenza, giunta alla sedicesima edizione si è chiusa oggi a Roma. Le notizie emerse dalle relazioni degli scienziati sono confortanti con impatto sull'ambiente di questi elementi in diminuzione anche se rimangono criticità in alcuni siti a rischio.

«Le emissioni di metalli pesanti sono significativamente diminuite nel corso degli ultimi vent'anni, grazie alla messa al bando del piombo dalle benzine e a miglioramenti tecnologici nel controllo delle emissioni in atmosfera e rilascio nelle acque reflue industriali- ha dichiarato Nicola Pirrone, direttore dell'Iia-Cnr- In Europa le emissioni in atmosfera di cadmio ammontano oggi a circa 75 tonnellate annue (dato del 2010), con una riduzione di circa il 60% dal 1990, e giungono prevalentemente da impianti di produzione siderurgici ed energetici.

Nello stesso arco temporale si sono registrate riduzioni di circa la metà delle concentrazioni in atmosfera, mentre le emissioni di piombo sono scese da 25.000 a 6.000 tonnellate circa, una riduzione dell'87% cui ha fatto riscontro quella di circa il 60% delle concentrazioni in aria». Notizie positive arrivano anche dall'Osservatorio mondiale sull'inquinamento da mercurio (Gmos) «Le emissioni in Europa ammontano oggi a circa 70 tonnellate annue, con una riduzione di circa il 60% dal 1990- ha continuato Pirrone- però il rischio per la popolazione aumenta in funzione della prossimità ai siti contaminati. In Italia contiamo una cinquantina di questi Sin (Siti di interesse nazionale), per i quali sono stati riscontrati fattori di inquinamento ambientale particolarmente significativi, anche con riferimento alla contaminazione da metalli pesanti».

Il direttore dell'Iia-Cnr ha poi spiegato quali sono i rischi nel lungo periodo. «Alcuni di questi metalli sono soggetti a bioaccumulo, cioè permangono nell'organismo per tempi lunghi, e biomagnificazione, per cui la quantità di inquinante aumenta all'aumentare della massa corporea. Gli alimenti rappresentano la principale fonte di esposizione ad alcuni metalli pesanti come cadmio, mercurio ed arsenico. Per questo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha ridotto la dose settimanale ammissibile (Twi) per il cadmio a 2,5 microgrammi per kg di peso, basandosi sull'analisi di nuovi dati epidemiologici e tossicologici» ha concluso Pirrone. Nonostante il quadro incoraggiante, è opportuno non abbassare la guardia e necessario ancora approfondire gli studi in particolar modo per le risposte di lungo periodo. Ciò per ridurre anche il margine di interpretazione dei dati, come testimoniato anche recentemente dalle polemiche sorte sugli studi epidemiologici relativi al caso Ilva.

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