[26/09/2012] News

Ilva: il Gip accoglie le richieste della procura e blocca la produzione

Patrizia Todisco ha detto no al piano formulato dall'Ilva di interventi immediati per il risanamento degli impianti inquinanti

La notizia era nell'aria tanto che gli operai erano in fibrillazione da ieri, un gruppo era salito sull'altoforno 5, e stamani altri dipendenti sono saliti in cima al camino E312 dell'area agglomerato, incatenandosi e annunciando lo sciopero della fame e della sete: il gip di Taranto Patrizia Todisco ha detto no al piano formulato dall'Ilva di interventi immediati per il risanamento degli impianti inquinanti e no anche al mantenimento di un minimo di produzione come chiesto dall'azienda. La decisione è contenuta nel decreto depositato dal giudice in cancelleria.

«Non c'è spazio per proposte al ribasso da parte dell'Ilva circa gli interventi da svolgere e le somme da impegnare- ha scritto il Gip- I beni in gioco, salute, vita e ambiente, e anche il diritto ad un lavoro dignitoso ma non pregiudizievole della salute di un essere umano lavoratore compreso, non ammettono mercanteggiamento» E' stato bocciato, quindi, il piano da 400 milioni di euro presentato dal presidente Ilva, Bruno Ferrante e accolte le richieste della procura. «Avevamo formulato una parere che almeno al momento ha trovato accoglimento» ha commentato il procuratore di Taranto, Franco Sebastio. I lavoratori (che l'Ilva aveva in parte rassicurato) si sentono raggirati e la protesta dilaga con il rischio anche della loro incolumità «Stiamo lavorando per cercare di fare uno sciopero nella giornata di domani, ma ne stiamo ancora discutendo e attendiamo di incontrare questo pomeriggio alle 16 il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante», ha informato il segretario provinciale della Fim Cisl, Mimmo Panarelli.

I lavoratori continuano a dichiarare, giustamente, che vogliono la tutela del lavoro, della salute e dell'ambiente, ma per avere il rispetto di queste condizioni nella situazione in essere, sono necessarie risposte credibili da parte dell'azienda che pare per ora non siano pervenute. Ora è atteso anche il pronunciamento del governo e il 12 ottobre saranno poi presentati i dati completi e ufficiali degli studi epidemiologi. Si potrà forse uscire da questa situazione, dopo un quadro completo e attraverso proposte che fanno del caso Taranto un paradigma per una nuova politica industriale del paese, questa volta incentrata sui cardini fondamentali della sostenibilità.

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