[26/09/2012] News

Le empty homes all'italiana

Con questo articolo Isidoro Malvarosa comincia la sua collaborazione con greenreport.it

Secondo una recente ricerca del Cescat (Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia), in Italia sono oltre due milioni gli immobili attualmente disabitati. Parliamo di edifici vuoti, sfitti, definitivamente abbandonati. Parliamo di case di campagna, ma anche di appartamenti situati nel centro storico di grandi città. Strutture svuotate da riconversioni economiche e sociali, o semplicemente "bloccate" da dispute ereditarie. Il fenomeno, chiaramente, non è soltanto italiano.

Nel Regno Unito ci sono oltre un milione di abitazioni vuote e due milioni di famiglie in cerca di casa. A poter "incrociare i dati", in forma puramente teorica, metà di questi nuclei familiari potrebbe trovare nell'immediato una sistemazione. Ad un prezzo sicuramente accessibile.

Mentre la "bolla immobiliare" continua a gonfiarsi, migliaia di immobili, anche di prestigio, restano inutilizzati. Si avanza, verso il verde, oltre le già remote periferie. Ogni giorno nuovi piani di lottizzazione vengono valutati e approvati dai Consigli Comunali di ogni angolo d'Italia. Villette a schiera e stabili dalle forme, e dai colori, eccentrici. Si lavora alacremente, si disbosca e si cementifica.

In città come Roma o Milano, dove a venire affittate non sono le case ma le singole stanze, l'accesso alla prima casa, specie per le giovani generazioni, è quasi una piaga sociale. Gli affitti lievitano e la densità abitativa aumenta. In un appartamento, strutturato per tre persone, si finisce a vivere in cinque o in sei. Tutto questo mentre interi fabbricati rimangono sfitti.

In Inghilterra la Empty Homes Agency, con il supporto del Governo, si occupa di censire gli immobili disabitati e ne promuove il riutilizzo sia in forme private che pubbliche. L'Agenzia contatta i proprietari, propone piani di recupero e ristrutturazione (anche attraverso forme di accesso al credito, incentivi, sgravi fiscali), incrocia la domanda e l'offerta immobiliare, organizza campagne di sensibilizzazione e petizioni.

Tra i "successi" di Empty Homes vi è stato l'impegno del Governo per un monitoraggio più efficace delle strutture inutilizzate, il taglio dell'IVA sui lavori di restauro delle case abbandonate, il recupero di migliaia di unità abitative.

Anche in Italia, recentemente, il fenomeno è stato oggetto di dibattiti e inchieste giornalistiche. Il documentario di Alessandro Scillitani, con protagonista Paolo Rumiz, Le dimore del vento, mette in luce questo processo di abbandono, seppur da un punto di vista più storico-antropologico che sociale. L'obiettivo concreto, oggi, sarebbe calmierare i prezzi, contrastare la speculazione e abbracciare forme di sviluppo urbano sostenibili. Specie in città, censire gli immobili disabitati e promuoverne nuove destinazioni d'uso. Incentivare la rivalorizzazione, la vendita, l'affitto. Così da che evitare che, nelle carte geografiche fisiche, ogni anno insieme al grigio della città non aumentino anche la polvere e i calcinacci di certi neri e vuoti stanzoni.

(foto tratta da www.insidehousing.co.uk)

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