[24/09/2012] News

I Paesi Basic vogliono che Kyoto 2 si decida a Doha

A Brasilia il  coordinamento ministeriale dei Paesi Basic (Brasile, Sudafrica, India e Cina) ha chiesto la proroga del Protocollo di Kyoto scade alla fine dell'anno. Le quattro grandi economie emergenti si sono riunite nella capitale brasiliana per discutere della loro posizione negoziale comune per i negoziati Unfccc in programma a Doha, Qatar, dalla fine di novembre. Al summit di Brasilia erano presenti come invitati anche Argentina, Algeria (presidente del Gruppo dei 77 e Cina), Barbados (per i piccoli Stati insulari dell'Oasis) e Qatar come Paesi ospite della Conferenza climatica dell'Onu.

I ministri degli esteri del Basic hanno detto che un nuovo periodo di impegno di Kyoto dovrebbe iniziare il primo gennaio 2013 e che la decisione sul destino del trattato dovrebbe essere «una deliberazione chiave per  Doha e una base fondamentale per l'ambizione all'interno del regime». Questa intenzione di estendere il periodo di impegno di Kyoto, che fissa obiettivi vincolanti per 37 paesi industrializzati e l'Ue, è condiviso dell'Unione europea e dai Paesi poveri, ma i recenti climate change talks di Bangkok  hanno mostrato forti divisioni su  come farlo.

Il ministro degli esteri del Brasile, Antonio Patriota ha detto durante una conferenza stampa che «l'idea è che i risultati della conferenza di Durban, che sono stati  accuratamente bilanciati, dovrebbero essere pienamente attuati».

Alla Cop 17 Unfccc di Durban nel 2011 l'Ue capeggiò gli  sforzi per arrivare ad un accordo provvisorio nel quale tutti  gli altri emettitori, compresi i paesi Basic, fissino obiettivi di riduzione delle emissioni. Il Basic ha riconosciuto che tutti i paesi «dovrebbero partecipare ad un maggiore impegno globale da attuare dopo il 2020», ma ha sottolineato che i Paesi emergenti non devono assumersi lo stesso livello di impegno dei Paesi industrializzati, mentre il nuovo accordo dovrebbe «rispettare i principi di equità e responsabilità comuni ma differenziate», un vecchio cavallo di battaglia della Cina fatto proprio dall'intero Basic che prevede che i Paesi ricchi debbano farsi carico di un maggiore peso nella riduzione delle emissioni di gas serra, sia  causa della loro contributo storico al global warming, sia per il livello di sviluppo industriale.  

Il vertice ministeriale di Brasilia ha anche affrontato la controversa questione dell'inclusione delle compagnie aeree internazionali nel sistema di carbon cap-and-trade dell'Ue, esprimendo «preoccupazione» per quella che è stata definita «un'azione unilaterale» dell'Unione europea».

Il prossimo incontro dei Paesi Basic sarà in Cina a novembre, appena prima della Cop 18 Unfccc di Doha.

 

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