[24/09/2012] News

Aria: criticità particolato per un terzo degli europei; l’Italia tra gli ultimi della classe

Quasi un terzo degli abitanti delle città europee è esposto a concentrazioni eccessive di particolato in sospensione nell'aria (il famoso PM10 o PM 2.5) una delle sostanze inquinanti più nocive per la salute umana in quanto penetra nelle parti sensibili dell'apparato respiratorio. Questo in estrema sintesi quanto emerge dalla Relazione 2012 dell'Agenzia europea per l'ambiente sulla qualità dell'aria, che riporta dati riferiti al periodo 2001-2010. Nello specifico, per il particolato viene stimato che nel 2010 il 21% della popolazione urbana sia stata esposta a livelli di concentrazione di PM10 superiori ai valori limite giornalieri, fissati dall'Ue a salvaguardia della salute e fino al 30% della popolazione urbana sia stata esposta a livelli di concentrazione del particolato più fine (PM 2.5) superiori ai valori limite annuali fissati dall'Ue; addirittura secondo i livelli di riferimento dell'Oms, che sono ancora più severi di quelli imposti dalla normativa dell'Ue, rispettivamente fino all'81% e al 95% degli abitanti delle città si trovavano esposti a concentrazioni di PM superiori ai valori di riferimento stabiliti per la protezione della salute umana. Per quanto riguarda l'ozono l'esposizione nei centri urbani è molto elevata: il 97% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2010 era esposto a concentrazioni di O3 superiori al livello di riferimento dell'Oms e il 17% era esposto a concentrazioni superiori al valore obiettivo fissato dall'Ue per l'O3. Migliora invece la situazione per altri inquinanti come il biossido di azoto, il biossido di zolfo (SO2), il monossido di carbonio, benzene e metalli pesanti mentre preoccupano i dati del cancerogeno benzo(a)pirene dato che una percentuale importante della popolazione urbana nell'Ue (20-29% tra il 2008 e il 2010) era esposta a concentrazioni superiori al valore obiettivo dell'Ue (1 ng/m3), che dovrà essere rispettato entro il 2013.

«Questa relazione serve a ricordarci quanto sia importante la qualità dell'aria per la salute dei nostri cittadini- ha dichiarato Janez Potočnik, Commissario per l'ambiente- Ecco perché voglio che il 2013 sia l'Anno della qualità dell'aria e perché intendo concentrarmi sul rafforzamento della nostra normativa in materia per poter affrontare i problemi che sono stati individuati oggi» Un'aria di pessima qualità può provocare vari disturbi di varia natura all'uomo (disturbi cardiaci, tumori ai polmoni, difficoltà respiratorie..), ma avere anche effetti negativi complessivi sull'ambiente (eutrofizzazione, ridotte rese agricole, ridotta crescita delle foreste, impatto sul clima). «La politica perseguita dall'Unione europea è riuscita a ridurre le emissioni di molte sostanze inquinanti nel corso dell'ultimo decennio, ma si può fare di più- ha sottolineato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Aea- In molti paesi, le concentrazioni di sostanze inquinanti rimangono sopra i limiti legali raccomandati stabiliti per proteggere la salute dei cittadini europei. In effetti l'inquinamento atmosferico riduce l'aspettativa di vita di circa due anni nelle città e nelle regioni più inquinate». Per quanto riguarda l'Italia i dati contenuti nel Rapporto non sono certo confortanti ed anzi relegano il Belpaese nelle ultime posizioni Ue in merito alla qualità dell'aria, dato confermato anche dalle molte procedure di infrazione in materia. Nel periodo in esame sono stati sforati i limiti Ue per il particolato, l'ozono e il monossido di carbonio (con l'Italia unico paese ad essere riuscito a sforare i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010), ma anche per il nickel e il benzene. L'Italia tra l'altro ha anche i valori europei più alti di particolato (dati 2009) nelle zone rurali, insieme a Ungheria e Olanda.

«Quello dello smog e del superamento dei limiti europei per l'inquinamento atmosferico è un male ‘antico' del Paese, per il quale l'Italia è da tempo sotto procedura di infrazione da parte dell'Ue- ha dichiarato a commento dei dati Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd- Come testimoniato anche da uno studio dell'Oms, l'inquinamento atmosferico si ripercuote sulla salute dei cittadini e solo in Italia causa circa 9 mila morti l'anno. Per fronteggiare questa emergenza, tutelare la salute dei cittadini ed evitare nuovi pesanti multe da parte dell'Europa, è urgente mettere in atto politiche di incentivazione della mobilità leggera e sostenibile, soprattutto nelle nostre città. Servono politiche che rilancino il trasporto pubblico e in particolare quello su ferro per i pendolari, così come servono interventi capaci di promuovere l'uso di mezzi pubblici, ecoveicoli, car-sharing e della bicicletta» ha concluso Realacci.  Indicazioni che saranno contenute nella revisione della normativa dell'Ue sulla qualità dell'aria, che la  Commissione europea sta preparando per il 2013, in consultazione con i portatori di interesse e prestando proprio particolare attenzione alle politiche in materia di inquinamento dell'aria. Ma come è noto avere buone norme non è sufficiente.

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