[18/09/2012] News toscana

Arno, polemiche sulla rimozione dei rifiuti: la provincia precisa le sue competenze

Quello delle competenze dei vari enti sui corsi d'acqua (cioè il chi fa cosa) è un rebus che talvolta nemmeno gli addetti ai lavori hanno la capacità di risolvere. Ma nella complicazione normativa talvolta si innescano polemiche che sono solo pretestuose come quella della rimozione dei rifiuti solidi urbani dalle sponde e dall'alveo dell'Arno. La questione è tornata di attualità per merito della commissione Ambiente del comune di Firenze che da alcune settimane si occupa del degrado nel tratto cittadino del fiume e che oggi ha organizzato un sopralluogo sull'Arno sui barconi messi a disposizione dai renaioli.

L'occasione è servita all'assessore provinciale all'ambiente Renzo Crescioli per ribadire le competenze della provincia, dopo alcune polemiche innescate sulla stampa locale in merito alla rimozione dei rifiuti. «La presenza di rifiuti in Arno, frutto dell'inciviltà di alcuni e resa ancor più evidente dalla gravissima situazione siccitosa di questi mesi, è indubbiamente un problema a cui far fronte e rispetto al quale ho sempre manifestato la disponibilità a collaborare dell'Amministrazione provinciale- ha detto Crescioli- Lo spirito che ci anima è quello della leale collaborazione istituzionale, convinti come siamo che l'Arno abbia bisogno dell'impegno di tutti. Non si può però prescindere dalle competenze che le norme affidano ai diversi soggetti. La provincia in base alla legge regionale 91/1998 esercita competenze sui corsi d'acqua - ha continuato l'assessore - tra cui l'Arno, relative alla Difesa del suolo ed in particolare alla funzionalità idraulica, e non certo la rimozione e smaltimento dei rifiuti dalle rive o dagli alvei. Tra queste attività rientrano quelle di gestione morfovegetazionale delle opere idrauliche presenti lungo i corsi d'acqua (sfalci, rimozioni d piante e arbusti etc) che vengono svolte periodicamente». Crescioli poi indica chi deve rimuovere i rifiuti dall'alveo fluviale.

«La rimozione dei rifiuti solidi urbani dalle sponde o dagli alvei è competenza dei comuni, come definito dalle normative nazionali nell'ambito delle generali competenze di rimozione dei rifiuti solidi urbani. Si tratta peraltro di un concetto che viene ribadito nel Protocollo d'Intesa "Arno Pulito", siglato tra la provincia ed i comuni interessati dal corso dell'Arno nel 2003, che precisa al punto 1 dell'allegato che "la Provincia procede (...) alla esecuzione di due sfalci e tagli di vegetazione all'anno, con l'asportazione ai fini idraulici dei materiali di risulta" mentre al punto 3 si evidenzia che "eventuali altri rifiuti urbani ed ingombranti diversi da quelli considerati al punto 1 sono raccolti e smaltiti a cura del comune"». Sul tema è intervenuta anche l'assessore all'Ambiente del comune di Firenze Caterina Biti che ha ribadito come la presenza di rifiuti (ad esempio le bottiglie lanciate dalle spallette) rappresenti l'unica nota negativa per l'Arno nel tratto cittadino. «La normativa ci dice che quei rifiuti sono nel demanio fluviale; sono raccolti e portati via come rifiuti solidi urbani da Quadrifoglio nel momento in cui sono portati in luoghi raggiungibili per i mezzi, come da contratto di servizio con il comune. Ciò accade almeno due volte l'anno, quando i consorzi di bonifica tagliano le sponde (la vegetazione sulle sponde ndr)».

Sinceramente è un po' poco, anche se comprendiamo che l'operazione è onerosa, è necessario che si attivino sinergie per adeguare il servizio alle reali necessità facendo leva poi su controlli per ridurre l'intensità e la frequenza di queste pessime abitudini.

Torna all'archivio