[14/09/2012] News

La lunga menopausa delle orche ... per prendersi cura dei figli adulti (maschi)

Questi cetacei hanno la pił lunga menopausa tra gli animali non umani

La ricerca sugli animali rivela che molte della caratteristiche che attribuiamo agli esseri umani le condividiamo invece con altri mammiferi ed altri esseri viventi che vivono insieme a noi su questo fragile e stupendo pianeta. Gli scienziati britannici dell'università di Exeter e di York e quelli del Center for whale research (Usa) e della Pacific biological station (Canada),  hanno trovato la risposta al perché le femmine di orche (Orcinus orca) hanno la più lunga menopausa di qualsiasi specie non umana: per prendersi cura dei loro figli adulti. La loro ricerca  pubblicata su Science ha dimostrato che per un maschio di oltre 30 anni  la morte di sua madre aumenta di quasi 14 volte il rischio di morire entro l'anno successivo.

La ragione della menopausa rimane uno dei grandi misteri della natura e poche specie ce l'hanno per un periodo prolungato della loro vita come negli esseri umani. Invece le femmine di orche smettono di riprodursi tra i 30 e i 40 anni, ma possono vivere fino a 90 anni. Le teorie sull'evoluzione della menopausa negli esseri umani sono diverse, tra le quali la ben nota ipotesi della "nonna", ma nessuno sa davvero perché anche un piccolo numero di altre specie, tra le quali  le orche, smettano di riprodursi per una parte della loro vita.

Nella stragrande maggioranza delle specie animali gli adulti devono cavarsela da soli, ma un piccolo numero di specie, come gli scimpanzé e gli elefanti, le femmine continuano a prendersi cura dei loro figli adulti, ma il rapporto non sembra comunque simile a quello degli esseri umani e delle orche.

Il gruppo team di ricercatori ha analizzato dati che risalgono fino a 36 anni fa provenienti da due popolazioni di orche dell'Oceano Pacifico settentrionale, al largo delle coste degli Stati Uniti e del Canada ed hanno  scoperto che la presenza di una femmina non più riproduttiva aumentava significativamente la probabilità di sopravvivenza della sua prole adulta. Come già detto, nel caso dei maschi sopra i 30 anni, la morte di una madre significa un aumento di 14 volte della probabilità di morire entro un anno. Anche le femmine restano e all'interno del gruppo della madre, ma per le figlie della stessa età, la differenza di sopravvivenza in caso di morte della genitrice non riproduttiva e di poco meno di tre volte. Per le femmine di età inferiore ai 30 anni, la morte della madre non ha effetto sui loro tassi di sopravvivenza.

I ricercatori dell'università di Exeter spiegano che «Le orche vivono in particolari gruppi sociali, con i figli e le figlie che stanno con le loro madri in un unico gruppo per tutta la vita. Grazie a questa stretta collaborazione, le madri più anziane hanno la possibilità di aumentare la trasmissione dei loro geni, aiutando i loro figli adulti a sopravvivere e riprodursi. Quando i figli si riproducono, i loro figli sono accuditi da femmine di in un altro gruppo, mentre quando figlie si riproducono i figli rimangono nel loro gruppo, il che aumenta la competizione locale per le risorse all'interno del gruppo».

La teoria sulla menopausa prolungata delle orche prevede che «Al fine di avere migliori possibilità di diffondere i loro geni, senza sopportare un onere aggiuntivo, le madri concentrerebbero i loro sforzi sui loro figli». La ricerca conforta questa teoria e dimostra che i figli adulti dipendono in buona misura dalle loro madri non più fertili per la loro sopravvivenza. Insomma, gli enormi maschi di orca sono il sesso debole e sono "mammoni" per necessità.

La principale autrice dello studio, Emma Foster dell'università di Exeter, sottolinea: «Le orche sono animali straordinari e le loro gruppi sociali sono davvero insoliti perché le madri ed i loro figli sono compagni per tutta la vita. La nostra ricerca suggerisce che hanno sviluppato la più lunga menopausa di qualsiasi specie non umana in modo dapoter offrire questo livello di impegno per la loro prole più anziana».

Dan Franks, del Dipartimento di Biologia dell'Università di York, ha sottolineato: «La nostra analisi dimostra che i maschi delle orche sono più o meno i "cocchi di mamma" e che la lotta per sopravvivere senza l'aiuto della madre è dura per questo è necessario che le madri si prendano cura dei loro figli in età adulta. Questo spiega perché le orche abbiano evoluto la più lunga durata di vita  post-riproduttiva di qualsiasi animale non umano».

Ma la questione di come esattamente madri si prendono cura dei loro figli adulti non ha ancora una risposta. «Semplicemente non sappiamo quanto le madri stiano aumentando la sopravvivenza della loro prole maschile adulta - dice Darren Croft, del Centro di comportamento animale dell'università di Exeter -  Osservazioni aneddotiche suggeriscono che le madri possono aiutare figli adulti nel foraggiamento o fornendo loro un sostegno durante le interazioni aggressive. Questa è una delle cose alle qualiu speriamo di lavorare in futuro. Sia gli esseri umani che le orche hanno la particolarità di avere una menopausa lunga. Anche se condividono questa caratteristica, il modo in cui le femmine di età superiore beneficiano della cessazione della riproduzione è diverso, il che riflette la diversa struttura delle società umane e delle orche. Mentre si ritiene che la menopausa si sia evoluta negli esseri umani in parte per permettere alle donne di concentrarsi sulla fornitura di un supporto ai  loro nipoti, sembra che le orche femmine agiscano come assistenti per tutta la vita per i loro figli, in particolare i loro figli maschi adulti. E' semplicemente incredibile che questi figli stiano al fianco delle loro madri per tutta la vita». 

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