[11/09/2012] News toscana

Rossi: «Un patto per affrontare l’emergenza casa» basta che non porti a nuovo consumo di suolo

Il presidente della Regione ha proposto l'istituzione di un osservatorio in grado di rilevare le migliori pratiche e la costituzione di un fondo per l'housing sociale.

La Regione Toscana intende affrontare l'emergenza casa considerata una priorità in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando. «Siamo ad un passo dal disastro sociale e gli effetti della crisi interesseranno soprattutto il 2013- ha dichiarato il presidente Enrico Rossi al convegno "Le politiche abitative fra legislazione regionale e fabbisogno sociale" organizzato da Anci Toscana- Nonostante tutte le aspettative di inversione di tendenza ci vorrà un po' di tempo prima di tornare ai livelli di qualche anno fa e in una situazione del genere vanno individuate priorità: la casa è una di queste. Dobbiamo perciò gestire al meglio i soldi a disposizione, snellire le procedure e alleggerire il sistema. I giovani sono il vero dramma da affrontare, sono soddisfatto per i risultati ottenuti col progetto Giovanisì, ma non basta».

Il presidente ha quindi proposto l'istituzione di un osservatorio in grado di rilevare le migliori pratiche e la costituzione di un fondo per l'housing sociale. «L'osservatorio potrebbe scovare le proposte migliori del territorio per premiarle ed eventualmente estenderle a tutto il sistema. Circa la creazione di un fondo per l'housing sociale sono disposto ad incontrarmi per discuterne con tutti quei soggetti (fondazioni bancarie, casse depositi e prestiti, cooperative, società private, comuni) che potrebbero costruire un patrimonio importante, perché di fatto l'acquisto di una casa è diventato una possibilità per pochi ed è necessario aumentare l'offerta di alloggi a canone sostenibile». Parole che potrebbero mandare in fibrillazione chi ha a cura la tutela del territorio rimasto libero dal cemento, ma Rossi in merito alla possibilità di utilizzo di suolo per arginare l'emergenza abitativa con nuove edificazioni, ha in parte tranquillizzato. «In generale sono contrario. La cosa migliore forse potrebbe essere il riuso di tante porzioni di patrimonio pubblico inutilizzato, che non può essere svenduto».

La riqualificazione di edifici esistenti è la strada da seguire volendo operare in un quadro di sostenibilità, dando spazio ad interventi di bioedilizia, e riadattando strutture energivore ai nuovi parametri energetici improntati al risparmio e all'utilizzo delle fonti rinnovabili. Il patto per la casa che Rossi vuol portare a termine entro l'anno, che riguarda anche la costituzione delle Agenzie per la casa, come strumento per favorire l'incontro domanda-offerta, regolare i rapporti tra proprietari e inquilini e consentire un effetto calmierante sul mercato, deve contenere a nostro avviso, per quanto riguarda le abitazioni, un piano per la riqualificazione dell'esistente e un'indicazione netta di stop al consumo di suolo dovuto a nuove edificazioni.  

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