[10/09/2012] News toscana

Firenze: riparte un nuovo anno lavorativo ma l’impasse sulla mobilità non cambia

Riuscirà la crisi e il caro-benzina/gasolio a far ridurre il traffico a Firenze, atteso come sempre in forte rialzo con l'apertura delle scuole e il ritorno al pieno ritmo lavorativo? Pensiamo di no, i fiorentini faranno altri sacrifici ma riempiranno i serbatoi per potersi muovere più velocemente al fine di compiere il loro dovere. 

A parte qualche fissato delle quattro ruote che non abbandonerebbe mai in garage la propria auto, per la maggior parte dei cittadini si tratta solo di avere la possibilità di optare per mezzi pubblici che siano competitivi per quanto riguarda i tempi. Queste alternative di mobilità adeguate ai ritmi frenetici delle città, per cui con uno spostamento si cercano di svolgere più servizi, non ci sono. A parte in direzione Scandicci dove è attiva e funzionale la linea 1 della tramvia che ha avuto un successo di passeggeri (12 milioni l'anno) oltre le previsioni.

Dove l'alternativa all'auto esiste, i cittadini sono pronti ad utilizzarla. Quindi non si può prescindere dalla "cura del ferro" per risolvere i problemi del traffico della città capoluogo e dell'area vasta in cui il trasporto pubblico deve essere incentrato in modo integrato su treno, tramvie e ancora ovviamente sui bus possibilmente circolanti in corsie protette (integrato da un progetto credibile per la mobilità ciclabile). Si deve procedere quindi a realizzare le linee 2 e 3 della tramvia fiorentina aggiungendo per la "Firenze 2020" anche ulteriori linee che possono essere interconnesse. Al contempo amministratori accorti dovrebbero essere in grado di valutare che è stato un errore escludere Piazza Duomo dal passaggio della tramvia come recentemente fatto notare da tecnici esperti di mobilità come Winkler, volendo mantenere funzioni e non ingorgando di bus le zone limitrofe.

Inoltre a nostro avviso sarebbe utile da valorizzare il progetto elaborato da LabMob, il gruppo di lavoro che ha studiato la fattibilità di dotare l'area Firenze-Prato con un tram/treno che passando dalle rotaie della linea 2 e da quelle delle linee ferroviarie passi da Campi e arrivi a Prato servendo così una zona densamente popolata, i cui cittadini per motivi di lavoro e di studio si muovono su Firenze con effetti diretti sulla qualità della vita della città. Si tratta di proposte tutte realizzabili anche se sappiamo che è necessario confrontarsi con una realtà totalmente diversa.

I lavori per le linee due e tre sono "incagliati" per problemi tra imprese e sistema bancario (pare che non siano coperti 15 milioni di euro, circa il 5% dell'importo totale) con il rischio, se linee 2 e 3 non entrassero in funzione entro il 31 dicembre 2015, di perdere i finanziamenti europei stanziati attraverso la regione. Uno scenario da scongiurare con l'impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti ed in particolare dell'amministrazione di Firenze con in testa il sindaco Renzi: crediamo che la criticità tramvia rappresenti una sfida di credibilità per chi si è presentato come politico del fare, che si accinge ad intraprendere un confronto di livello nazionale e che aspira a guidare il paese. 

 

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