[07/09/2012] News toscana

Fusti tossici, l'assessore Grassi chiede «chi deve pagare per le ricerche»

Il 19 settembre č prevista in Capitaneria di Porto una riunione operativa sugli ultimi sviluppi legati alla campagna di recupero

Il 19 settembre è prevista in Capitaneria di Porto una riunione operativa sugli ultimi sviluppi legati alla campagna di recupero dei bidoni persi dall'Eurocargo "Venezia". Lo ha annunciato questa mattina l'assessore all'Ambiente del Comune di Livorno Mauro Grassi nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto a Palazzo Municipale con i promotori della raccolta di firme cittadina "Togliete quei bidoni" (Fabio Canaccini, Francesco Gazzetti, Luca Papini e Marco Solimano).

«Andremo in Capitaneria - ha dichiarato Grassi - portando anche le 4000 firme dei cittadini per continuare a chiedere con forza che tutti i bidoni vengano recuperati». Finora sono stati recuperati 90 fusti pieni, 37 vuoti, 21 sacchetti pieni e mancano all'appello circa una settantina di bidoni.
"E' vero - ha evidenziato l'assessore - che le analisi svolte finora da Arpat sul pescato e sulla colonna d'acqua sono confortanti. Ma, in primo luogo dobbiamo seguire il principio della massima cautela quando si parla di salute dei cittadini e dell'ambiente. E in secondo luogo bisogna anche stabilire il principio che il mare non può continuare ad essere usato come una pattumiera, e che chi inquina deve rimediare e pagare i danni. Le società armatrici - ha precisato - devono investire in sicurezza ed essere messe nelle condizioni di mettere in conto i costi di eventuali incidenti come quello avvenuto davanti a Livorno. Chi provoca cadute di sostanze inquinanti in mare- ha ripetuto- deve pagare».

Grassi ha ribadito anche un concetto fondamentale per affrontare questo genere di incidenti. «Il concetto di chi inquina paga non è così bene chiaro per chi naviga, purtroppo. Per questo  la legislazione dovrebbe stabilire con fermezza quali sono le conseguenze per i responsabili di simili danni ambientali. Si dovrebbe cioè stigmatizzare l'aspetto degli oneri da sostenere per limitare, con specifiche operazioni, le conseguenze negative degli incidenti. Solo così, anche le aziende e le compagnie armatrici farebbero molta più attenzione a ciò che fanno». Ancora oggi, infatti, in base agli elementi a disposizione del Comune non è stato definito chi dovrà pagare le spese per l'intervento della Marina Militare.

Da parte dei promotori si chiede di non "allentare" l'attenzione e di continuare le ricerche. «Siamo oggi in Comune perché abbiamo obiettivi comuni. Non allentare la tensione rispetto alla necessità di recuperare tutti i bidoni, pretendere che i costi di eventuali danni ambientali debbano essere sostenuti da chi ha causato l'incidente e non dai contribuenti . E più in generale far capire che a Livorno incidenti come quello dell'Eurocargo Venezia non passano inosservati», hanno spiegato.

Secondo Francesco Gazzeti, uno dei promotori dell'iniziativa, la petizione è stata un'occasione per interagire con  cittadini. «Sono stati gli stessi cittadini a chiederci informazioni e qualche volta a darci degli spunti. Quello che abbiamo fatto, è stato riportare le loro preoccupazioni ma anche cercare di dare delle risposte alle loro domande o di attivarci con progetti concreti. Un primo risultato è arrivato dalla grande attenzione di personalità come il presidente della Regione Enrico Rossi e del vicepresidente del Senato Vannino Chiti che sono subito interessati alla vicenda», ha spiegato Gazzetti.

L'assessore ha consegnato ai promotori della raccolta delle firme il report delle attività svolte finora, invitandoli per il 18 settembre a una riunione preparatoria in vista dell'incontro in Capitaneria.

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