[06/09/2012] News

Le Led vinceranno la gara delle lampadine per risparmiare energia e materie prime

Secondo il rapporto Pnnl, nel 2017 la lampadina Led avrà un impatto ambientale pari al 50% di quello degli attuali modelli

Le lampadine  light-emitting diode (Led) hanno un leggero vantaggio ambientale sulle lampade fluorescenti compatte e il divario è destinato a crescere in modo significativo nei prossimi anni con il miglioramento dei metodi di produzione e della tecnologia. A dirlo è il nuovo rapporto "Life-Cycle Assessment of Energy and Environmental Impacts of LED Lighting Products" commissionato dal Dipartimento dell'energia Usa (Doe) al Pacific Northwest National Laboratory (Pnnl).

«L'emissione di luce delle lampade a diodi è una tecnologia in rapida evoluzione che, mentre è già ad alta efficienza energetica, lo sarà ancora di più nel giro di pochi anni - ha spiegato Marc Ledbetter, che ha curato la ricerca del Pnnnl - La nostra analisi completa indica che i progressi tecnologici nel prossimo futuro aiuteranno le persone che faranno uso di queste lampade a bassa l loro impronta sull'ambiente».

Il rapporto esamina l'mpatto ambientale totale, comprese l'energia e le risorse naturali necessarie per la produzione, il trasporto, l'utilizzo e lo smaltimento delle lampadine. Sono stati presi in considerazione 15 differenti impatti per valutare l'impronta ambientale delle varie lampadine, tra i quali la possibilità di aumentare il global warming, l'utilizzo di territorio precedentemente disponibile per la fauna selvatica, la produzione di rifiuti e l'inquinamento di acqua, suolo e aria. Il rapporto esamina i cicli di vita completi di tre tipi di lampadine: Led, fluorescenti compatte, o Cfl, e le tradizionali ed ormai superate lampadine incandescenti.

Lo studio fa parte del Solid-State Lighting Program   dell' Office of energy efficiency & renewable energy del Doe che vuole esaminare in profondità l'impatto ambientale della produzione di Led e sottolinea che «I processi di produzione contribuiscono in maniera sostanziale all'impatto ambientale complessivo di una lampadina, ma in genere le aziende mantengono riservate le informazioni sulla produzione». Il team di ricerca però è riuscito ad ottenere i dati produttivi con l'aiuto di consulenti del settore e di alcune aziende, a condizione che il rapporto finale non rivelasse i dati delle singole compagnie.

Sono state analizzate le lampadine che meglio rappresentano lo standard medio e quelle più ampiamente disponibile per ciascuno dei tre tipi di illuminazione, quindi i ricercatori hanno utilizzato un database per calcolare le risorse necessarie per produrre i vari componenti delle tre lampadine. L'analisi ha rivelato che sia le Led che le lampade fluorescenti compatte sono sostanzialmente più ecologiche delle lampade a incandescenza tradizionali, che consumano molta più elettricità. Il team Pnnl dice: «Ad esempio, la lampadina ad incandescenza che abbiamo studiato consuma 60 watt di elettricità, mentre il modello a Led che abbiamo studiato consuma solo 12,5 watt e il Cfl scelto utilizza solo 15 watt per creare la stessa quantità di luce».

Ledbetter evidenzia che «oltre ad utilizzare più energia per produrre a luce, le lampadine a incandescenza utilizzano anche più risorse naturali necessarie per produrre l'energia elettrica che le alimenta. Indipendentemente dal fatto che i consumatori utilizzino Led o Cfl , questa analisi dimostra che potremmo ridurre l'impatto ambientale dell'illuminazione da 3 a 10 volte se scegliamo lampadine più efficienti, invece delle lampade a incandescenza». Problema superato in Europa, dove e lampadine ad incandescenza sono ormai fuori dal mercato, ma ancora attuale in molti Paesi. .

L'energia consumata dalle luci quando sono accese costituisce la maggior parte del loro impatto ambientale, ma pur  con un consumo energetico simile tra Led e Cfl quando sono accese le differenza delle prestazioni ambientali complessive tra queste due lampadine esiste: «E' in gran parte determinata dall'energia e dalle risorse necessarie per produrle». Le lampade Cfl hanno un'impronta sull'ambiente maggiore delle Led in tutti i settori resi in esame meno uno: la produzione di rifiuti pericolosi, perché le Led un componente chiamato dissipatore di calore, un segmento di alluminio che è collegato alla parte inferiore dei Led, che serve ad evitare il surriscaldamento della lampadina. Il processo per estrarre, raffinare e trattare l'alluminio dei dissipatori di calore è ad alta intensità energetica e crea diversi sottoprodotti, come l'acido solforico, che devono essere smaltiti in impianti per rifiuti pericolosi.

Ma la ricerca dovrebbe presto migliorare ulteriormente l'efficienza delle Led, riducendo così anche la quantità di calore che producono e le dimensioni del dissipatore di calore necessario. Secondo il team Pnnl «entro 5 anni, questo ed altri miglioramenti nei processi di produzione e dell'elettronica, porteranno le lampadine a Led ad essere ancora più rispettose dell'ambiente rispetto alle lampadine fluorescenti compatte». Secondo il rapporto, nel 2017 la lampadina Led avrà un impatto ambientale pari al 50% di quello degli attuali modelli e il 70% in meno delle lampadine Cfl odierne che non dovrebbero avere un significativo sviluppo tecnologico nel prossimo futuro.

Il Pnnl  ora esaminerà la quantità di materiali pericolosi che ci sono nelle Led e Cfl e nella lampadine  ad incandescenza e se questi materiali sono presenti in livelli che superano le norme federali e della California per lo smaltimento dei rifiuti.

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