[05/09/2012] News

L’Ue sollecita gli Stati membri a riconoscere le competenze acquisite al di fuori di scuola e università

Non esiste solo “apprendimento formale”. Indietro l'Italia, in altri Paesi europei già fatti molti passi avanti

La Commissione europea, nell'ambito della sua strategia per l'occupazione e la crescita, ha avviato un'iniziativa per promuovere il riconoscimento delle abilità e delle competenze acquisite al di fuori del mondo scolastico o universitario. La Commissione spiega in un comunicato che la sua proposta «intende accrescere le opportunità occupazionali in particolare all'indirizzo dei giovani disoccupati e di coloro che dispongono di poche qualifiche formali come, ad esempio, i lavoratori anziani e quelli scarsamente qualificati. La proposta intende anche aumentare l'accesso all'istruzione superiore, soprattutto tra gli studenti anziani.

Con questa raccomandazione la Commissione sollecita gli Stati membri a definire entro il 2015 sistemi nazionali per la convalida dell'apprendimento non formale e informale. Ciò consentirà ai cittadini di ottenere una qualifica piena o parziale sulla base delle abilità e competenze acquisite al di fuori dei sistemi di istruzione formale».

Secondo la Commissione Ue, un "apprendimento non formale" «si verifica in un ambiente di apprendimento formale e non sfocia di norma in una qualifica o in un diploma. Esso comporta di solito corsi, workshop, conferenze o seminari». Invece l'"apprendimento informale" «avviene in ambiti diversissimi, come ad esempio a casa, sul lavoro, in un'associazione e nell'interazione quotidiana tra le persone; in esso rientrano l'apprendimento delle lingue, delle norme culturali e delle norme comportamentali».

Attualmente solo Finlandia, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno sistemi evoluti per la convalida dell'apprendimento non formale e informale. In Francia e Lussemburgo tutte le qualifiche, a parte quelle relative alle professioni regolamentate come quelle dei medici, dei dentisti, dei veterinari e degli architetti, possono essere ottenute attraverso la convalida dell'apprendimento non formale e informale. Gli interessati presentano una descrizione delle loro esperienze di apprendimento e delle abilità/competenze acquisite. Una giuria di esperti designata dal ministero competente può quindi rilasciare una qualifica piena o parziale.

In Olanda gli interessati possono presentare una descrizione delle loro esperienze a un erogatore riconosciuto di "certificati di esperienza" al fine di candidarsi a un posto di lavoro o di ottenere un riconoscimento formale ad opera di una commissione esaminatrice. In Finlandia le leggi in tema di istruzione consentono la convalida delle esperienze in relazione a diversi ambiti educativi e a diversi livelli.

La proposta della Commissione fa parte delle iniziative di  Europa 2020 "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" e di "Youth on the Move", ed integra il Quadro europeo delle qualifiche che promuove la convalida dell'istruzione formale. La proposta della Commissione riguardante il programma Erasmus per tutti 2014-2020 prevede finanziamenti per tutti i settori educativi, comprese le scuole, i centri di formazione degli adulti, le istituzioni di istruzione superiore, l'istruzione e formazione professionali e gli ambiti dell'apprendimento non formale e informale.

Androulla Vassiliou, commissario europeo all'istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù, spiega che «il nostro obiettivo è che tutti i cittadini facciano pieno uso delle opportunità di apprendimento disponibili per accrescere le loro abilità e la loro occupabilità, sul posto di lavoro, nei gruppi della società civile o su Internet. In un periodo di disoccupazione elevata e di scarsa crescita economica è essenziale che l'Europa sviluppi la giusta combinazione di abilità e competenze per promuovere la competitività, la prosperità e l'inclusione sociale».

La proposta della Commissione sarà discussa dal Consiglio europeo e dovrebbe essere adottata dai ministri dell'istruzione e della gioventù il 23 e 24 novembre.

 

 

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