[05/09/2012] News toscana

Dalla riduzione delle province allo strano caso delle capanne sul litorale di Bolgheri

Con il caldo, e forse perché comunque il periodo feriale conduce ad abbassare la guardia, si riduce l'attenzione, ma il dibattito su alcune vicende appare invero surreale. Andiamo per ordine.

La riduzione delle province

La legge dice una cosa, in Toscana si va pensando di poter andare oltre a semplici accorpamenti per creare tre aree vaste. Possibile, ma non è possibile che il dibattito sia astratto. 

Vogliamo prima dire a cosa servono o debbono servire le province? 

Vogliamo individuare competenze e responsabilità con chiarezza in funzione dei tre principi costituzionali di adeguatezza, differenziazione e sussidiarietà, oppure vogliamo continuare come adesso in un contesto in cui tutti finiscono per occuparsi di tutto? 

Questa riforma non è così banale perché tre o cinque province ed un'area metropolitana sono anche e soprattutto funzione del ruolo della Regione. Una cosa è una regione, diciamo così, che prevalentemente o esclusivamente legifera e programma, altra cosa è una regione che gestisce in prima persona varie fattispecie, perché poi le conseguenze sono a cascata; ovviamente senza tenere conto che tanti adempimenti fino ad oggi scaricati sui comuni, in presenza di vincoli sempre più stringenti di bilancio e di adeguamento delle risorse umane alle competenze assegnate, in assenza di una riforma essenziale quale appunto quella degli oltre 8000 comuni che però la "spending rewiew" trasformerà volenti o nolenti in numero significativamente minore. Insomma è evidente che la discussione non si possa ridurre al numero delle province e tantomeno alla collocazione del capoluogo.

Le capanne sul litorale di Bolgheri

Se le capanne sono state realizzate in assenza di titolo edilizio, sono abusive; lo sono due volte se sono state realizzate su aree del demanio marittimo. Quindi vanno demolite dal punto di vista edilizio, vanno rimosse dal punto di vista demaniale, perché ci potrebbero stare solo dall'alba al tramonto come per l'ombrellone che ci portiamo da casa. 

Il parere della Soprintendenza, che non è chiaro a che titolo sia stato rilasciato (a seguito di un procedimento edilizio di sanatoria ai sensi del DLGS 42/2004 che tutela il paesaggio? - a seguito della richiesta di un permesso ex novo a costruire?) se non è conseguente ad una procedura edilizia imperniata sul ruolo del comune, è un parere, come tanti, ma non ha alcun valore in termini amministrativi.

Ci sono poi le sentenze, e le sentenze vanno rispettate, o, se c'è la possibilità, occorre fare ricorso dal TAR al Consiglio di Stato, da questo al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Altro non c'è, e se il procedimento è concluso, si deve procedere alla demolizione o rimozione che dir si voglia. 

Poi si potrebbe disquisire che quelle capanne sono lì da tanto tempo, che per loro caratteristiche sono compatibili con l'ambiente (sono di legno e stipa), ma la legge è uguale per tutti e casomai, ci sarebbe da domandarsi perché se ne parli solo ora e non siano state rimosse da tanto tempo, come gli ombrelloni sulla spiaggia, appunto.

Torna all'archivio