[30/08/2012] News

Città africane più verdi per la sicurezza alimentare. Rapporto Fao sull’orticoltura urbana in Africa

Nel 2030 nelle città africane vivranno 600 milioni di persone

In Africa la popolazione urbana cresce più rapidamente che negli altri continenti e molte città africane sono alle prese con la stessa crescente domanda di cibo che accompagna la crescita demografica altrove. Una nuova pubblicazione della Fao, "Growing greener cities in Africa" spiega il perché e chiede ai decisori politici di intervenire subito «al fine che le città siano sufficientemente "verdi" per rispondere in maniera sostenibile ai bisogni nutrizionali e di entrate economiche dei loro abitanti».

Si tratta del primo rapporto sull'orticoltura urbana e peri-urbana in Africa, «vale a dire gli orti di abitazioni, scuole e comunità di mercato, che producono frutti e legumi dentro ed intorno alle città». Il lavoro verrà discusso alla sesta sessione del Forum urbano mondiale che si terrà a Napoli dall'1 al 7 settembre.  Un Forum voluto dall'Onu per esaminare uno dei problemi più urgenti che ha di fronte l'umanità: l'urbanizzazione rapida e i suoi impatti su comunità, città, economie, cambiamento climatico e politiche.

Alla fine di questo decennio, 24 delle 30 città del mondo a crescita più rapida saranno africane e dal  2010 al  2030 la popolazione urbana dell'Africa subsahariana dovrebbe raddoppiare, passando da 300 a 600 milioni. Il rapporto si basa su ricerche e studi di casi realizzai in 31 Paesi africani e formula delle raccomandazioni sui modi in cui le città possono prepararsi meglio alla crescente domanda di prodotti alimentari e di altre  commodities di base.

La Fao sottolinea che «numerosi Paesi africani hanno registrato una crescita economica forte e sostenuta nel corso dell'ultimo decennio, in cu ha condiviso un'urbanizzazione continua e la speranza di una nuova era di prosperità. Ma, sempre più, le zone urbane attirano anche gente alla ricerca di un modo per uscire dalla povertà rurale e migliorare un po' le loro condizioni di vita. In Africa, più della metà dei cittadini vive nelle  bidonvilles, fino a 200 milioni di persone sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno e i bambini poveri delle città sono altrettanto dei bambini rurali poveri suscettibili di essere colpiti da malnutrizione cronica».

Modibo Traoré, vicedirettore della Fao e responsabile del dipartimento agricoltura e difesa del consumatore, scrive nella prefazione del rapporto: «La sfida di un mondo "Fame zero", nel quale tutti siano ben nutriti e tutti i sistemi alimentari resilienti, è altrettanto urgente nelle città africane che nelle zone rurali. I policymakers africani devono agire subito per portare l'urbanizzazione dal suo attuale livello insostenibile verso città sane  e "più verdi", capaci di assicurare la sicurezza alimentare e nutrizionale, un lavoro decente e dei guadagni, così come un ambiente sano per tutti i cittadini».

A preoccupare è soprattutto il mercato dei prodotti orticoli, la produzione commerciale irrigua di frutti e legumi in alcune aree urbane. L'orticoltura è la fonte più importante di produzione locale di prodotti freschi in 10 dei 27 Paesi africani esaminati dallo studio e la seconda in altri 6. Ma all'orticoltura viene data poca importanza e ancor meno sostegno e riconoscimento da parte delle autorità locali. La Fao evidenzia che «In alcune città, l'orticoltura diventa insostenibile perché, per massimizzare i rendimenti, gli orticoltori utilizzano ad oltranza pesticidi ed acqua inquinata».  Perciò il rapporto esorta «I governi nazionali e le amministrazioni a collaborare con i produttori, i trasformatori, i rifornitori, rivenditori ed altri per offrire all'orticoltura ed all'agricoltura urbana e peri-urbana  l'appoggio politico, logistico e pedagogico necessario allo sviluppo sostenibile».

Ai decisori politici viene raccomandato di delimitare e proteggere le terre e l'acqua necessarie per gli orti e di incoraggiare i produttori ad adottare il modello agricolo della Fao "Produrre di più con meno": «Questo modello punta all'aumento dei rendimenti preservando e rafforzando allo stesso tempo le risorse naturali. Consiste in particolare nell'applicare la giusta quantità di concimi estremamente (pesticidi, fertilizzanti e sementi) al momento giusto».

La Fao dice che il suo programma per l'orticoltura urbana e peri-urbana «Aiuta le città ad assicurare, durante tutto l'anno e ad un costo accessibile, un approvvigionamento costante di prodotti freschi che rispondono ai bisogni nutrizionali delle popolazioni. Così facendo, promuove l'orticoltura in generale in un raggio di 30 Km dal centro della città».

La Fao sostiene anche le iniziative che aiutano le famiglie urbane a basso reddito a coltivare in proprio, per migliorare la qualità della loro alimentazione, risparmiare denaro per coprire altri bisogni e guadagnare dalla vendita dell'eccedenze della loro produzione. 

 

 

 

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