[29/08/2012] News toscana

Caccia e siccità, la Regione Toscana dice si alla preapertura. Ambientalisti contrari

Legambiente: «Risposta insensibile alla grande crisi ambientale»

Associazioni ambientaliste come Wwf e Legambiente avevano chiesto alla Regione Toscana di sospendere la preapertura della caccia perché gli animali soffrono già molto e sono più vulnerabili a causa della siccità e degli incendi, ma oggi l'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Salvadori, risponde che bisogna «coniugare le aspettative del mondo venatorio con le esigenze di conservazione delle specie e dell'ambiente, come richiesto anche dal ministro per l'ambiente Clini. La Giunta regionale è riuscita in questo non facile compito approvando un atto di preapertura della stagione venatoria in linea con la normativa regionale e con le richieste delle Province, ma anticipando in qualche modo anche l'autorevole e rispettabile raccomandazione ministeriale».

La Regione viene incontro a qualche richiesta locale degli ambientalisti: «Sono state escluse, contrariamente agli anni passati, le specie acquatiche come germano, alzavola e marzaiola, per i problemi connessi alla siccità e per evitare la caccia nei pochi laghi ancora ricchi di acqua. Una scelta forte, presa in autonomia a seguito di incontri con le associazioni ambientaliste, agricole e venatorie. Altra decisione importante è stata quella di limitare ad una sola giornata, sabato 1 settembre, la preapertura della caccia; che comunque si svolgerà solo da appostamento e solo nell'Atc di residenza venatoria dei cacciatori. La preapertura consente, oltre alla caccia ad un numero limitato di specie, l'abbattimento di corvidi quali gazza e cornacchia, dannosi per le covate di fauna selvatica; e la caccia in deroga allo storno, altra specie oltremodo abbondante e causa di elevati danni alle coltivazioni».

Salvadori sottolinea: «Un provvedimento sobrio quindi, per alcuni aspetti necessario agli equilibri faunistici, comunque con impatto limitato sotto il profilo della conservazione».

Ma Legambiente non è per nulla soddisfatta e in un comunicato evidenzia  che «la stagione estiva in corso è stata caratterizzata dal perdurare di temperature massime assai elevate che hanno provocato una forte siccità. Le conseguenze, nel breve e nel medio periodo, potrebbero avere effetti negativi sulle numerose specie animali. Per questi motivi l'associazione del Cigno e il Wwf hanno chiesto alla Regione Toscana e alla Provincia di Grosseto di non concedere la preapertura alla caccia. Su questo punto però la risposta arrivata dalla Regione Toscana non soddisfa le richieste».

Secondo Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente,  «in questo periodo di grave siccità servirebbe maggior coraggio e una decisione che tuteli la fauna selvatica in un momento di grande difficoltà. A tal proposito, pur apprezzando il provvedimento preso per salvaguardare l'avifauna acquatica, non siamo per niente soddisfatti della risposta che ha dato la Regione Toscana, di togliere uno dei due giorni previsti per la preapertura della caccia. Una decisione che, nonostante gli appelli e il richiamo a provvedimenti cautelativi da parte di Ispra, sembra insensibile alla grande crisi ambientale che sta avvenendo in Maremma e in Toscana.

Chiediamo al presidente Rossi di prorogare la preapertura in base alla legge regionale 3/94 (articolo 18) che consente al presidente della Giunta regionale di vietare o ridurre la caccia per "sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche" evitando così un danno sempre più grande alla biodiversità del territorio". In queste condizioni ambientali l'attività venatoria, il cui inizio è ormai imminente, finirebbe sicuramente per danneggiare in modo grave le popolazioni di animali selvatici che sono già in una situazione molto precaria vista la drastica mancanza di acqua che sta danneggiando sensibilmente gli habitat e gli ecosistemi dove gli animali vivono.

Ancor peggio, si configurerebbe come un autentico accanimento ingiustificato (perché a favore di pochi e a danno della collettività) ed eticamente condannabile (non si spara agli animali assetati, e non si consente ad altri di farlo con una propria autorizzazione). Wwf e Legambiente hanno chiesto, a tal proposito, all'amministrazione provinciale, di adottare un provvedimento che vada in questa direzione per limitare i danni in un momento così delicato per la Maremma vista la siccità che perdura da mesi i corsi d'acqua quasi asciutti e lo stato di gravissima difficoltà per l'avifauna stanziale e migratoria».

 

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