[23/08/2012] News

G20 sull’emergenza mondiale per i raccolti agricoli, Confagricoltura scrive a Monti e Catania

«Una difficile congiuntura, e con riflessi internazionali che vanno guidati da una governance globale»

Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, è molto preoccupato per l'aumento dei prezzi delle materie prime agricole sul mercato globale ed ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio, Mario Monti, ed al ministro delle politiche agricole, Mario Catania, in vista della conference call del G20 sull'emergenza mondiale per i raccolti della prossima settimana.

Guidi sottolinea che «i "rimbalzi" dei prezzi di zucchero e cereali in particolare hanno già determinato a luglio un aumento del 6% del "Food Price Index" della Fao rispetto al mese precedente e l'andamento climatico negativo in molte aree del globo sta pregiudicando ulteriormente i raccolti di alcune commodity strategiche facendo temere ulteriori rialzi. Sempre a luglio il rialzo del prezzo mondiale dei cereali è stato del 17% su base mensile».

Secondo Confagricoltura ogni aumento di un dollaro delle quotazioni cerealicole determina un maggior costo di 235 milioni di euro in più sugli scambi mondiali annui, di cui 107 milioni per il solo frumento: «Con il balzo in avanti delle quotazioni internazionali tra giugno e agosto (grosso modo 75 dollari Usa sulla piazza statunitense) gli scambi a livello mondiale di frumento aumenterebbero in valore di oltre 8 miliardi di euro su base annua».

Nella lettera a Monti e Catania, il presidente di Confagricoltura evidenzia che «si registra uno squilibrio delle quotazioni che ad avviso di Confagricoltura, come d'altronde ritengono anche i principali osservatori, non giova ai mercati e mette a rischio, con l'alta volatilità, la redditività delle imprese agricole. Il tutto anche con possibili conseguenze a medio termine sul carovita e sulla fiducia dei consumatori, già provati dalle recenti tensioni inflazionistiche. Una situazione che potrebbe aggravarsi, visto che i rincari delle materie prime agricole si riflettono inesorabilmente sui prezzi finali dei beni alimentari acquistati dalle famiglie italiane. Si può stimare che ogni punto percentuale di aumento dei prezzi dei beni alimentari determini un maggior costo di oltre 2 miliardi di euro tra consumi domestici ed extradomestici. Si tratta di una tematica estremamente delicata, tanto più perché tutti questi fenomeni intervengono in una difficile congiuntura, e con riflessi internazionali che vanno guidati da una governance globale sulla strada degli sforzi avviati in ambito G20 a partire dalle conclusioni del Vertice di Cannes dello scorso anno. La conferenze call della prossima settimana sotto la presidenza messicana del G20 è un appuntamento fondamentale che dimostra quanto si sia già fatto con le iniziative di ‘allerta rapido', di monitoraggio dei mercati e di sorveglianza sulle condizioni del cambiamento climatico».

Secondo Guidi, «quel che resta ancora da fare è un indirizzo politico condiviso ed applicato dai "grandi della Terra" che consenta di superare le difficoltà dei mercati. Si deve insistere in particolare per: migliorare la produzione e la produttività agricola; promuovere gli investimenti e l'innovazione in agricoltura; adottare strumenti di politica agricola che migliorino l'ambiente in cui operano le imprese e limitino i contraccolpi negativi delle instabilità di mercato ad esempio con misure di sostegno al reddito contro cicliche, con forme agevolate di assicurazione contro il calo dei redditi agricoli o con interventi che limitino le conseguenze negative a carico dei soggetti più deboli nelle filiere produttive. Quelli indicati sono tutti percorsi sui quali l'Unione Europea si è già esercitata ma che devono ispirare decisamente di più le linee di intervento di Bruxelles ed anche quelle di una politica agricola nazionale che oggi è mancata su questi temi della necessaria incisività e delle giuste motivazioni. Quando non ha addirittura preferito per scelta una visione meno attenta alla capacità produttiva, all'auto-approvvigionamento agricolo nazionale, agli investimenti ed all'innovazione. I fatti di questi giorni ci dicono che occorre altro per rilanciare il settore agricolo a livello globale e per vincere la sfida di garantire una quantità di cibo sufficiente e stabile, in termini di quantità ma anche di prezzi, per tutti».

Guidi ha ricordato a Monti che in vista del G20  la Fédération nationale des syndicats d'exploitants agricoles francese ha  chiesto al presidente Hollande un "patto di stabilità" per i prezzi agricoli ed ha concluso: «Confagricoltura sente di condividere l'istanza degli agricoltori francesi e chiede al Governo ed alle istituzioni italiane tutte di sostenerla in ambito G20 perché il settore agricolo è parte essenziale dell'economia e perché le tensioni registrate ultimamente potrebbero essere fortemente destabilizzanti per l'economia del nostro Paese. Vanno evitati ulteriori contraccolpi e fiammate speculative che aggraverebbero la già delicata situazione. Una serie di misure è possibile, a patto di condividere tutti gli obiettivi di un'agricoltura moderna ed efficiente. E' questo il nostro auspicio e confido che sia anche quello del nostro Esecutivo, a partire dalla discussione che partirà con la conference call della prossima settimana ed alla quale siamo certi l'Italia non mancherà di apportare il suo contributo».

 

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