[22/08/2012] News

Cina, 5 satelliti per scoprire le truffe del rimboschimento a Pechino

Intanto il Partito comunista è alle prese con la corruzione. Al via un piano quinquennale per combatterla

Chi ha letto "Il re degli alberi" di Acheng sa quanto il rimboschimento (dopo la deforestazione degli alberi "inutili" perché non produttivi) appartenga all'immaginario rivoluzionario e post-rivoluzionario della Cina maoista e poi di quello nazionalista dalla nuova Cina iper-capitalista di Stato. E chi legge greenreport.it sa quanto il regime cinese tenga a esaltare i suoi imponenti progetti di riforestazione, soprattutto in funzione di barriera all'avanzata desertificazione. Ma qualcosa non sembra funzionare, almeno a leggere l'agenzia ufficiale Xinhua che riporta quanto scrive Beijing News: «Pechino prevede di utilizzare la sorveglianza satellitare per scoprire le false operazioni di rimboschimento e prevenire la distrazione di fondi destinati alle piantagioni».

Deng Naiping, direttore dell'ufficio municipale della selvicoltura spiega che «al fine di rafforzare la supervisione dei fondi destinati  alla gestione delle foreste, prevediamo di utilizzare 5 satelliti al di sopra di Pechino per sorvegliare le terre forestali. Grazie a questi 5 satelliti, sarà facile sapere se e dove sono stati piantati degli alberi».

Nonostante la censura preventiva in occasione del congresso del Partito comunista cinese (Pcc) che porterà al cambio dei dirigenti del Partito e dello stato, sono trapelate notizie di una diffusa corruzione di responsabili di distretto che avrebbero addirittura fatto dipingere montagne di verde, raggiungendo così gli obiettivi di riforestazione fissati, ma piantando meno alberi ed intascandosi i fondi.

La corruzione sembra ormai la spina nel fianco del potere comunista e  He Guoqiang, del Comitato permanente dell'Ufficio politico del Comitato centrale del Pcc, ha annunciato che «la Cina metterà in opera un nuovo piano quinquennale per eliminare la corruzione all'avvio del prossimo Congresso nazionale del Partito comunista cinese».

A parte che bisognerebbe capire perché non ha funzionato il precedente Piano quinquennale che avrebbe dovuto ugualmente dovuto "eliminare la corruzione", comunque He, che è anche a capo della Commissione centrale di controllo e disciplina del Pcc, si è dichiarato «pronto a rafforzare gli sforzi anti-corruzione», definendoli «un progetto strategico a lungo termine». Poi ha assicurato che «il e 18esimo Congresso nazionale del Pcc ricercherà nuovi mezzi per prevenire la corruzione attuale e futura. Lo spirito del 18esimo Congresso nazionale del Pcc deve essere interamente riflesso nel nuovo Piano quinquennale anti-corruzione».

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