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La bioraffineria per i rifiuti delle caffetterie Starbucks. Biocarburanti e bioplastiche dalla spazzatura

Verso una soluzione per riutilizzare gli 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecati ogni anno nel mondo?

Un team di scienziati sta lavorando con la catena di caffetterie Starbucks per sviluppare una bioraffineria che ricicli i fondi di caffè e i prodotti da forno in un ingrediente fondamentale per la realizzazione di materie plastiche e altri prodotti. Il procedimento che viene presentato al 244esimo  National meeting & exposition dell'American chemical, si basa su una tecnologia esistente che converte mais, canna da zucchero, e altri prodotti vegetali in  ingredienti per biocarburanti e altri prodotti di consumo. Carol SK Lin, ricercatrice della City University di Hong Kong e leader del team, sottolinea che « Mentre la maggioranza degli esperti dice che utilizzare colture a tale scopo non sarebbe sostenibile, puntare sui rifiuti alimentari è una valida alternativa».

Sui tratterebbe quindi di convertire in nuova materia ed energia gli 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che ogni anno in tutto il mondo  vengono gettati nella spazzatura, depositati in discarica e semplicemente sprecati. La nuova bioraffineria sperimentata a Starbucks sarebbe «destinata a mutare lo spreco alimentare in un ingrediente chiave per la realizzazione di materie plastiche, detersivi per bucato e decine di altri prodotti di uso quotidiano». Lin spiega che «il nostro nuovo processo risolve il problema dei rifiuti alimentari riciclando la spazzatura di Starbucks in ricchezza: ingredienti dei detersivi e bio-plastica che possono essere incorporati in altri prodotti utili. La strategia di ridurre l'impatto ambientale dei rifiuti alimentari, produce un reddito potenziale da questo tipo di rifiuti ed è una soluzione sostenibile».

L'idea ha preso forma la scorsa estate durante un meeting delle Ong coalizzate nel The Climate Group che ha chiesto alla Lin ed al suo laboratorio di Hong Kong di applicare la sua "bioraffineria" per rifiuti alla caffetteria Starbucks di Hong Kong. Per aiutare l'attività di ricerca, Starbucks Hong Kong, ha donato una parte del ricavato di ogni acquisto delle sue confezioni regalo "Care for Our Planet Cookies".

«Stiamo sviluppando un nuovo tipo di bioraffineria: una bioraffineria del cibo, e questo concetto potrebbe diventare molto importante in futuro, mentre il mondo si sforza di migliorare la sostenibilità - sottolinea Lin - L'utilizzo di mais e di colture alimentari come base per i biocombustibili ed altri prodotti potrebbe non essere sostenibile nel lungo periodo. Esistono preoccupazioni che questo approccio possa far aumentare prezzi dei prodotti alimentari e contribuire alla carenza di cibo in alcune zone del mondo. Utilizzare i rifiuti alimentari come materia prima in una bioraffineria certamente sarebbe una valida alternativa».

Il processo della  bioraffineria alimentare si basa sulla miscelazione dei prodotti da forno con una miscela di funghi che secernono enzimi per trasformare i carboidrati del cibo in zuccheri semplici. La miscela viene poi avviata ad un fermentatore, una vasca dove i batteri convertono gli zuccheri in acido succinico. L'acido succinico è stato inserito dal dipartimento dell'energia Usa nella lista delle 12 principali materie che possono essere prodotte a partire dagli zuccheri e che potrebbero essere utilizzate per fare prodotti di altissima qualità: dai detersivi, alle plastiche, ai farmaci.

«Oltre a fornire una fonte sostenibile di acido succinico, la nuova tecnologia può avere numerosi benefici ambientali continua Lin  - Ad esempio, ogni anno Starbucks Hong Kong da solo produce circa 5.000 tonnellate di rifiuti da prodotti da forno utilizzati e non utilizzati. Attualmente, questi rifiuti vengono inceneriti, compostati o smaltiti in discarica».  La bioraffineria potrebbe convertire queste montagne maleodoranti di rifiuti in prodotti utili e non facendoli finire in discarica o evitando il loro incenerimento. Inoltre, l'anidride carbonica prodotta viene riutilizzata durante il processo di bioraffinazione. Poiché l'acido succinico e dei suoi prodotti (come la bio-plastica) sono realizzati con i rifiuti come materia prima rinnovabile, sono alternative sostenibili a prodotti come le materie plastiche tradizionali, che ora sono fatte con il petrolio. Il metodo non è applicabile solo ai rifiuti dei prodotti da forno, Lin ha anche trasformato con successo in sostanze utili i rifiuti alimentari di una mensa sua università e altri rifiuti alimentari misti.

Secondo la ricercatrice di Hong Kong, «il processo potrebbe diventare commerciale su una scala molto più grande con un finanziamento aggiuntivo da parte degli investitori. Nel frattempo, il nostro prossimo passo è quello di utilizzare i fondi che abbiamo della Innovation and technology commission del governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong per mandare avanti il procedimento. Inoltre, altri fondi sono stati stanziati per testare questa idea in un progetto pilota in un impianto in Germania».

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