[20/08/2012] News

Non solo Pussy Riot. In Russia torna la censura preventiva sulle notizie ambientali e le catastrofi

La condanna delle Pussy Riot è solo la punta dell'iceberg dell'inasprimento della repressione e del controllo sulla società del regime putiniano in Russia: Vladimir Kirillov, capo del Servizio federale russo per la supervisione dell'utilizzo delle risorse naturali (Rosprirodnadzor), ha ordinato la creazione di commissione che controllerà preventivamente le informazioni da rilasciare ai media e determinerà quali siano da ritenere "classificate" e quindi non divulgabili.

D'ora in poi, tutte le richieste di informazioni inviate dal servizio stampa della Rosprirodnadzor saranno "purgate" dalla Commissione speciale prima di essere rese pubbliche. La Rosprirodnadzor è una delle più importanti fonti informative del governo federale sulle condizioni ambientali in Russia e quindi diventerà ancora più difficile capire cosa stia succedendo all'ambiente del più grande Paese del mondo, con ritardi interminabili sulle notizie di eventuali catastrofi. Sembra di ritornare indietro ai bei tempi dell'Unione Sovietica, alle inquinatissime città segrete e a Chernobyl.

Igor Kudrik, un ambientalista russo ed esperto di nucleare che lavora per Bellona, sottolinea che «Rosprirodnadzor, come qualsiasi altra agenzia governativa, deve cercare di fornire informazioni tempestive e corrette all'opinione pubblica. La decisione di creare la commissione speciale allontana ulteriormente le strutture del governo russo dalle persone».

Secondo il giornale Izvestia, «ai funzionari della Rosprirodnadzor sarà ora vietato di commentare qualsiasi informazione riguardante situazioni di emergenza. Le informazioni sulle emergenze ambientali saranno oggetto di un esame speciale da parte della nuova commissione», il tutto per evitare che la popolazione si faccia prendere dal panico. Una fonte anonima della  Rosprirodnadzor ha confermato al giornale russo: «Tale commissione non esisteva in precedenza, si tratta di una nuova direttiva che è stato rilasciato letteralmente questa settimana da Kirillov e non abbiamo altra scelta se non di subordinaci ad essa. Pensiamo ci siano molti interessi, e tenere testa a quel che può essere detto e ciò che non può essere detto è complicato. Il nostro aspetto esteriore è democratico, ma non lo siamo effettivamente».

Secondo la stessa fonte, la decisione di istituire la super-commissione speciale è stata presa dopo le catastrofiche inondazioni che hanno colpito a luglio la regione di Krasnodar, facendo almeno 172 vittime, in gran parte dovute al fatto che le autorità non avevano dato l'allarme. Probabilmente alla tragedia ha contribuito anche la decisione di aprire una diga sulle colline sopra il Krymsk, ma Rosprirodnadzor dice che le vittime sono state causate solo da precipitazioni violentissime.

Queste informazioni contraddittorie, che hanno fatto arrabbiare i russi, hanno indotto Putin a chiedere l'istituzione di una commissione che filtri tutte le nuove informazioni, con lo scopo di «evitare il rilascio di informazioni contraddittorie o non confermate» che ha caratterizzato il disastro di Krymsk.

Ma Kudrik dice che questo è profondamente sbagliato, soprattutto quando si tratta di catastrofi nazionali in corso: «Il modo migliore per combattere il panico tra la popolazione è quello di essere onesti. Le commissioni proposte dalla Rosprirodnadzor insospettiscono sulle informazioni provenienti dall'agenzia».

Anche per l'ex vice-capo di Rosprirodnadzor, Oleg Mitvol, «la decisione è estremamente irragionevole» ed ha detto all'Izvestia che «l'ordine di istituire la commissione è legata agli scandali che hanno recentemente scosso il servizio pubblico. Che cosa vediamo se cerchiamo Rosprirodnadzor su Internet? Cominciamo con il fatto che un certo numero di funzionari dell'apparato centrale sono ancora in carcere, alcuni sono stati rilasciati, come il direttore finanziario, ma alcuni rimangono, e qualcuno è stato licenziato sotto una cappa di scandalo. Perciò pensano che la loro maggiore fonte di preoccupazione siano i giornalisti che fanno domande stupide e che è meglio non rispondere».

Secondo Ivan Blokov, direttore di Greenpeace Russia, la decisione viola la Costituzione: «In primo luogo, secondo la Costituzione della Federazione Russa le informazioni su situazioni di emergenza non possono essere tenute segrete. Ma vale la pena notareche Rosprirodnadzor non si è mai distinto per la sua apertura».

Kudrik è d'accordo ed aggiunge: «La mancanza di informazioni adeguate sulle catastrofi naturali non è un fenomeno solo russo. Le informazioni rilasciate da funzionari giapponesi per il disastro di Fukushima era ben lungi dall'essere sufficienti. Gli sforzi per tappare le bocche a Rosprirodnadzor non sono certo isolati dalla volontà del Cremlino di tenere l'opinione pubblica russa all'oscuro sulla sua triste situazione ambientale. Se guardiamo al quadro più ampio della situazione in Russia a partire da oggi, l'iniziativa Rosprirodnadzor non è un caso isolato, ma piuttosto una tendenza caratterizzata da un giro di vite sui media ed  internet. Le quattro stazioni della televisione di Stato russe e la maggior parte dei suoi quotidiani sono già a rischio avvizzimento in una siccità di informazioni, soprattutto perché le informazioni non veritiere sono il loro business. I media tradizionali, come la televisione ed i giornali sono sotto stretto controllo del Cremlino ormai da un decennio».

 

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