[13/08/2012] News

L’assessore toscano Bramerini al ministro Clini: «Anche l’Italia deve incentivare il recupero di materia»

«Faccio questa proposta concreta al ministro: l'Italia segua l'esempio della Toscana e metta degli incentivi non solo per le energie  rinnovabili, ma anche per le materie rinnovabili, come abbiamo fatto noi  col progetto plasmix: insieme a Revet e Corepla abbiamo investito una  parte dell'ecotassa per finanziare la ricerca e creare un piccola filiera industriale tutta toscana, che permette di recuperare come  materia le plastiche eterogenee delle raccolte differenziate che altrimenti finiscono negli inceneritori, facendoli diventare nuovi  prodotti, anzi ri-prodotti, ad alto valore aggiunto». L'assessore  all'ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini (nella foto insieme al ministro Clini e al presidente Revet, Valerio Caramassi), ha colto subito l'opportunità offerta dalla presenza del ministro dell'ambiente Corrado Clini alla giornata inaugurale di Festambiente («erano anni che non capitava di vedere  in Toscana un ministro dell'Ambiente, ed era perfino difficile  incontrarli a Roma», ha ironizzato qualcuno), che metteva in agenda proprio un convegno sulla green economy.

«Usare risorse pubbliche per incentivare aziende che vanno a ridurre il consumo di materia prima, questa è riconversione industriale verso la  green economy, e questo sta facendo la Toscana - ha continuato  l'assessore Bramerini - prima investendo nella ricerca con Revet, e ora sostenendo le pubbliche amministrazioni che acquistano prodotti come arredi per parchi e giardini realizzati con le plastiche riciclate in  Toscana».

Il ministro Corrado Clini ha ascoltato con attenzione la proposta dell'assessore e gli argomenti del presidente di Revet, Valerio Caramassi: «Il riciclo è fatto di ricerca, progettazione industriale, tecnologia: è  manifattura - ha spiegato - E noi come Revet abbiamo cercato  di valorizzare quei giacimenti urbani che la Commissione Europea all'industria indica come alternativa all'approvvigionamento di  materiali dall'estero, sempre più sottoposto ad una incontrollabile oscillazione finanziaria».

Caramassi ha continuato spiegando che «con le frazioni critiche delle plastiche (quelle eterogenee), che tutti gli altri compresa la virtuosa Germania mandano a  recupero energetico, noi  non facciamo sabbie sintetiche, ma prodotti veri, che stanno sul mercato e che sono già in produzione, addirittura  componenti per l'automotive per Piaggio. Se un imprenditore come Roberto Colannino adopera le nostre plastiche c'è probabilmente un motivo: la nostra è una produzione industriale che non è sottoposta a speculazione finanziaria e possiamo garantire a Piaggio un prezzo magari un pochino più alto, ma  stabile, e questo per un impresa manifatturiera non è un fattore secondario... Ma se poi l'Italia  incentiva solo il recupero energetico e non dà nulla al recupero di  materia, io signor ministro faccio molto fatica a far quadrare i conti...».

Bramerini e Caramassi hanno poi accompagnato il ministro nello stand della Regione dove sono ospitati i ri-prodotti in Toscana realizzati  riciclando le plastiche post consumo raccolte e selezionate da Revet: articoli per la casa, persiane per prefabbricati, panchine tavoli e arredi urbani, accessori per l'agroindustria e infine lo scoooter Mp3 di Piaggio, che vanta diversi pezzi realizzati con le plastiche riciclate.

Il convegno inaugurale è poi proseguito parlando della Power one che in  provincia di Arezzo ha creato un centro di ricerca sul fotovoltaico, e dell'accordo tra le cinesi Leibo e Alfa bus con Rama per l'acquisto e commercializzazione di autobus elettrici. E non sono mancate domande ficcanti del coordinatore del dibattito Beppe Rovera (ambiente Italia, Rai3) a cui Clini ha risposto senza nascondere una certa insofferenza nei confronti del suo stesso governo: «Com'è andata oggi in Consiglio dei ministri, c'è qualche buona novità per l'ambiente? E' andato benissimo - ha risposto il ministro - infatti non abbiamo preso alcuna decisione riguardante l'ambiente!». Al dibattito erano presenti anche il presidente nazionale e quello onorario di Legambiente (Vittorio Cogliati Dezza ed Ermete Realacci).    

 

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