[06/08/2012] News

Eccezionali scoperte nella grotta del Tepui in Venezuela: il grillo subacqueo, il pesce gatto giallo e l'opilione cieco

Il fantastico video della BBC

La nuova coproduzione "The Dark: Nature's Nighttime World" di  BBC, Discovery Channel e Terra Mater TV ha mandato in onda l'incredibile filmato di un grillo che nuota sott'acqua in una grotta, la Cueva Akopan, di un remoto tepui, in Venezuela (http://www.bbc.co.uk/programmes/p00wxf96). Tepui è una parola di origini "pemon", un ceppo di popolazioni indigene del nord dell'Amazzonia, e vuol dire "casa degli spiriti" o "casa degli dei", e viene usata per indicare le alte montagne che sorgono nella foresta amazzonica nordorientale.  

L'incredibile scoperta si deve ad una precedente spedizione di un team di ricercatori dell'associazione italiana "La Venta", che aveva notato, durante la prima esplorazione in assoluto della grotta del Tepui, la presenza di un insolito pesce gatto giallo. L'associazione La Venta è un gruppo di ricerca che elabora, organizza e gestisce progetti esplorativi di tipo geografico, con particolare interesse verso il mondo sotterraneo che, come si legge nel suo sito «Affronta queste ricerche in modo multi-disciplinare, con lo sviluppo di idee originali e la sperimentazione di nuove metodologie di ricerca e divulgazione. Per far questo utilizza le risorse umane e tecniche che ha maturato in due decenni di ricerche svolte in contesti straordinari, fra foreste pluviali, profondità dei ghiacciai, montagne remote e infiniti labirinti sotterranei».

George McGavin e la troupe della Bbc che gira "The Dark: Nature's Nighttime World"  si sono uniti agli italiani quando sono ritornati alla grotta e si sono imbattuti nell'ennesima meraviglia della storia evolutiva del nostro pianeta, qualcosa di mai visto: oltre al pesce gatto sono stati trovate altre due "nuove" specie: un opilione senza occhi ed il grillo palombaro.

Riferendosi al grillo nuotatore, McGavin spiega su Bbc nature: «Abbiamo denominato circa un milione di specie di insetti e ce ne sono quasi certamente 5 - 8 milioni non descritte. E' la cosa più incredibile che abbia mai visto. Nuota sott'acqua e usa le sue zampe anteriori come un corretto nuotatore e scalcia fuori con le sue zampe posteriori. E' stato semplicemente fantastico». Il grillo subacqueo è giallastro ed ha solo resti degli occhi, nell'habitat completamente buio in cui vive la vista non serve.

Il pesce gatto invece è un pesce troglobio scoperto nel 2009 nel fiume della Cueva Akopan, si tratta dell'unico pesce conosciuto in un tepui, una nuova specie, si sposta servendosi di grandi organi sensibili sulla parte anteriore del capo. I ricercatori sottolineano: «Si pensa che milioni di anni fa gli antenati del pesce gatto dovessero vivere nelle acque della pianura dalla quale si è formata la grotta». Per McGavin «Quello che originariamente era un pesce gatto, forse di un lago, è diventato improvvisamente un pesce gatto isolato in queste aree sotterranee nascoste».

Il progetto al quale lavora La Venta si chiama "Tepui: esplorazioni alle porte del tempo" e si tratta di ricerche sugli altopiani quarzitici del bacino amazzonico, fra grotte antichissime e vertiginose e foreste invalicabili. I ricercatori italiani tracciano il bilancio finale della missione Tepui 2012, oltre un mese e mezzo di ricerche, esplorazioni e documentazione nei tepui venezuelani: «Quest'anno i programmi sono stati limitati dalle condizioni atmosferiche avverse e da alcuni problemi logistici che ci hanno costretto a cambiare gli obiettivi originali. Ciononostante il bilancio finale appare decisamente positivo. Le ricerche geologiche hanno spaziato dal Roraima, all'Akopan, fino all'Auyan Tepui, comprendendo uno studio dell'evoluzione geomorfologica dell'intera Gran Sabana. Sono stati effettuati studi sulla silice disciolta nelle acque, sui processi di arenizzazione, sugli speleotemi e sulle mineralizzazioni all'interno delle grotte. Una nuova grande risorgenza è stata raggiunta su una delle più impressionanti pareti del Roraima. L'esplorazione di questo nuovo sistema è stato ostacolato da una pericolosa piena, ma la distanza tra l'inghiottitoio e la parete fa presupporre interessanti sviluppi per il prossimo anno. Sono state completate le esplorazioni del Sistema Akopan-Dal Cin con il rilievo di un nuovo ramo, mentre sull'Auyan Tepui sono state raggiunte alcune nuove cavità, una di queste promette grossi sviluppi per il futuro. Solo in questo tepui, grazie ai sorvoli del nostro amico e socio Raul Arias, abbiamo individuato almeno una decina di ingressi che saranno il principale obbiettivo della prossima spedizione. Ancora una volta questa enorme montagna dimostra di non aver esaurito le possibilità esplorative: dopo le spedizioni degli anni '90, la scoperta della Cueva Guacamaya e della Cueva dell'Aguila, nuove zone stanno dimostrando di avere complessi sistemi sotterranei che sicuramente daranno ancora grosse soddisfazioni e nuove informazioni scientifiche. Contemporaneamente alle ricerche e alle esplorazioni è stato svolto un notevole lavoro di documentazione con migliaia di foto sia all'esterno che in grotta, ma soprattutto con un lavoro di appoggio a una troupe della Bbc che si è dedicata alla realizzazione di un documentario sull'Akopan, con spettacolari riprese aeree della zona e degli ingressi in parete. Tale documentario è destinato a essere mandato in onda in Europa, Stati Uniti e Giappone, mostrando le meraviglie del fiume sotterraneo che attraversa questa montagna, un corso d'acqua sospeso nel tempo, con una diversità geologica e biologica davvero unica».

Lungo le tre miglia sulle quali si estende la grotta del Tepui è stato scoperto anche quello che è probabilmente un "nuovo" opilione: «Era proprio un animale strano e non ho mai visto una foto o un disegno di qualcosa si simile che gli assomiglia anche solo vagamente, per questo sto contando che è non tra le specie descritte. Gli opilioni sono aracnidi, lo stesso ordine di ragni e scorpioni ma questo era insolito in quanto non ha reagito alla torcia - ha detto  McGavin -. Come biologi non si può davvero spiegare con le parole come ci si sente a vedere qualcosa, e filmare  qualcosa, che non è mai stato denominato». I tre animali non sono ancora stati formalmente descritti, ma i filmmakers britannici credono che non ci siano dubbi che siano nuove specie.

Quentin Wheeler, direttore dell'International institute for species exploration dell'Arizona State University, spiega che «le grotte tendono ad essere molto isolate in modo che quando un organismo un po'avventuroso trova la sua strada nella caverna, quelle popolazioni di solito non entrano in contatto con le popolazioni in altre grotte o con gli antenati del sopra-suolo da cui proviene. Ogni volta che si ha una piccola popolazione riproduttiva, può avvenire la speciazione molto più rapidamente che in grandi popolazioni che si incrociano con più regolarità. I biologi chiamano luoghi hotspots, aree abitate da un elevato numero di specie endemiche che non possono essere trovate altrove. Luoghi come le piccole isole, le cime e le grotte sono davvero nuovi entusiasmanti laboratori di sperimentazione genetica». L'International institute for species exploration raccoglie informazioni sulle specie di recente scoperta, sia per  studiare la storia ell'evoluzione che per capira quale sia il tasso di estinzione delle specie ed i pericoli che corre la biodiversità. Ogni anno vengono registrate circa 18.000 nuove specie, ma secondo Wheeler la gran parte sono ancora da scoprire: «Sappiamo che sono state classificate e descritte circa 2 milioni di specie,  ma pensiamo che ci siano altre specie almeno nell'ordine di 10 milioni. Questo solo contando piante e animali multi-cellulari, se si entra entrare nel mondo dei microbi è un gioco completamente diverso».

Alla ricerca di "La Venta" hanno partecipato Carla Corongiu, Vittorio Crobu, Antonio De Vivo, Marco Mecchia, Leonardo Piccini, Enzo Procopio, Laura Sanna, Francesco Sauro, Giacomo Strapazzon, Roberto Trevi e Freddy Vergara che concludono: «Come in passato torniamo a casa con la sensazione di aver fatto un viaggio nel tempo in queste isole magiche che hanno il sapore di altri mondi. Ancora una volta la speleologia in rocce quarzitiche si dimostra come una delle più affascinanti frontiere esplorative di questi tempi».

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