[02/08/2012] News toscana

Le grandi pinete della costa maremmana rischiano di scomparire

la provincia di Grosseto chiede un tavolo di concertazione per affrontare il problema

Un tavolo di concertazione tra Regione Toscana, Provincia di Grosseto, comuni costieri e imprenditori per tentare di risolvere i problemi fitosanitari delle pinete maremmane. La richiesta all'unanimità, arriva dal Consiglio provinciale dopo l'accertamento della criticità.   Piante troppo vecchie e malattie fitosanitarie provocate da agenti patogeni come la cocciniglia, il blastofago e la cimice americana che impediscono il naturale rinnovamento delle piante e ne pregiudicano la produttività, sono i problemi che minacciano gli oltre 3mila ettari di pineta e quindi il paesaggio del territorio maremmano, considerato il simbolo identitario che queste zone boschive ricoprono in Maremma.

«Il valore paesaggistico e naturalistico delle pinete costiere della Provincia di Grosseto, nonché il loro valore economico e turistico, impongono di mettere in atto azioni per la loro salvaguardia - ha dichiarato Enzo Rossi, assessore provinciale allo Sviluppo rurale -. Se non interveniamo subito questo patrimonio rischia di scomparire nell'arco dei pochi anni, sono necessarie azioni condivise che guardino al futuro. In questi anni abbiamo fatto molto, abbiamo portato avanti tanti interventi, ma non sono sufficienti. Occorre, quindi, un progetto di lungo respiro, con azioni di tutela, interventi di rimboschimento, taglio e reimpianto delle pinete. Dobbiamo inoltre individuare nuovi finanziamenti, soprattutto in vista delle nuove programmazioni comunitarie e regionali, e ci rivolgiamo alla Regione, al ministero dell'Ambiente e alla Comunità europea, affinché intervengano anche dal punto di vista normativo per la salvaguardia di questo prezioso bene» ha concluso Rossi.

A fronte di questo quadro è scaturita la proposta della provincia che nasce in accordo con i comuni della costa, per sottoporre il problema all'attenzione della Regione. La pineta tra l'altro svolge anche un'importante funzione ambientale e di salvaguardia per l'agricoltura, ossigenando l'ambiente, e fungendo da barriera artificiale dei venti di mare che danneggiano le colture. Inoltre da un punto di vista strettamente economico, vi è il comparto che gravita intorno alla raccolta di pinoli, che coinvolge, solo nel territorio maremmano, oltre 200 lavoratori. «L'istituzione di un tavolo di lavoro regionale, al quale partecipino gli assessorati regionali e le direzioni dell'ambiente e dell'agricoltura, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali coinvolte, proprietarie del 40% delle pinete, ai proprietari privati, che detengono l'altro 60%, alle imprese e al mondo della ricerca è il modo più efficace per individuare soluzioni adeguate, condivise e praticabili» hanno concluso dalla provincia.

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