[02/08/2012] News

Evoluzione: gli uccelli delle Hawaii costruiscono i nidi sempre pił alti per sfuggire ai ratti alieni

Una ricerca ha evidenziato la capacitą delle specie insulari di rispondere all'impatto di nuovi predatori

A partire dal 1800, la maggior parte delle estinzioni di specie di uccelli sono avvenute nelle isole e la causa maggiore è dovuta all'importazione di predatori non autoctoni che continuano a minacciare la sopravvivenza di molte specie. La ricerca "Evolution of nesting height in an endangered Hawaiian forest bird in response to a non-native predator" pubblicata su Conservation Biology, spiega che «le specie endemiche insulari spesso mancano dei tratti della life-history e dei comportamenti che riducono la probabilità di predazione e possono essere intrappolati evolutivamente se non sono in grado di adattarsi», ma fino ad ora pochi studi avevano esaminato la capacità delle specie insulari di rispondere all'impatto di nuovi predatori. 

Secondo i ricercatori di Pacific Rim Conservation, «la predazione da parte dei ratti non nativi (Rattus rattus) è la maggiore minaccia per la persistenza dell'elapaio di Oahu (Chasiempis ibidis), una specie di uccello di foresta hawaiano in via di estinzione. Tra il 1996 e il 2011, abbiamo esaminato se l'ubicazione di nidi di C. ibidis sia cambiata a livello individuale e di popolazione, in risposta alla predazione dei ratti, misurando l'altezza dei nidi e determinando se ogni nido producesse prole. In questo periodo di i 16 anni, l'altezza meda dei nidi di elapaio di Oahu è aumentata del 50%, da 7.9 m (SE 1.7) a 12.0 m (SE 1.1). No c'è stato un cambio netto nell'altezza dei nidi sequenziali costruiti da singoli uccelli, il che significa che gli i singoli elepaio non hanno imparato a collocare i loro nidi più in alto.   I nidi ≤ 3m dal  suolo hanno prodotto meno prole e la proporzione di tali nidi è declinata nel tempo, il che suggerisce che il comportamento di costruzione dei  nidi si è evoluta attraverso la selezione naturale per predazione. Nel tempo, i nidi di successo sono incrementati, il che può aumentare la probabilità di persistenza della specie a lungo termine».  

I ricercatori sottolineano che «il controllo dei ratti può facilitare l'evoluzione dell'altezza della nidificazione, rallentando il tasso di declino della popolazione e dando il tempo perché questa risposta adattativa si diffonda tra la popolazione».

Gli uccelli endemici delle isole sono vulnerabili ai predatori ed ai  nuovi agenti patogeni e le Hawaii sono un drammatico esempio di tutto questo: gli esseri umani hanno portato predatori come ratti, cani, maiali, gatti e anche nuove malattie trasmesse dalle zanzare. Delle 109 specie di uccelli conosciute che vivevano solo nelle Hawaii ne sono sopravvissute solo 35. Una di queste è proprio l'elepaio di Oahu, che costruisce i  nidi su alberi come la guava e il mango. Gli ambientalisti hanno cercato di salvare gli uccelli uccidendo ratti neri che attaccano i nidi.

Poi Eric VanderWerf, di Pacific Rim Conservation, una Ong di Honolulu, studiando gli elepaio, si è accorto che «Nel 1996, i nidi erano in media di 7,9 metri di altezza. Ma entro il 2009, erano saliti a 12 metri- La strategia degli uccelli sembrò aiutarli a sfuggire ai topi: come i nidi salirono, anche il tasso di successo di nidificazione salì. Gli sforzi di gestione per controllare topi sull'isola hanno potuto dare all'elepaio di Oahu abbastanza tempo per evolvere questa nuova difesa. Senza quell'aiuto, gli uccelli avrebbero potuto essere spazzati via prima che avessero avuto la possibilità di reagire». 

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