[31/07/2012] News

Il pił grande furto di terra della storia in Papua Nuova Guinea

Greenpeace Australia: «Con le concessioni Sabl, land grabbing dell'11% del Paese»

In Papua Nuova Guinea (Png) più di 5 milioni di ettari  di terreni comunitari sono stati concessi a corporation straniere e nazionali attraverso un sistema di leasing governativo, accelerando deforestazione in questo Stato poverissimo e ricco di risorse. A rivelarlo è il rapporto  "Up for Grabs" di Greenpeace Australia che utilizzando dati delle mappature del territorio ed analizzando informazioni dello stesso governo di Port Moresby  ha rilevato che circa il 75% della  superficie forestale "in affitto", circa 3,9 milioni di ettari, è controllato da società straniere per un massimo di 99 anni attraverso il cosiddetto Special Agricultural and Business Leases (Sabl).

Il rapporto rivela una diffusa rete di corruzione, con  molte aziende che danno bustarelle ai funzionari del governo della Png per di approvare leasing a lungo termine e, nel caso delle compagnie del legname, pagano  la polizia per intimidire e attaccare le comunità proprietarie delle che si oppongono al land grabbing mascherato da contratti di locazione. 

Paul Winn, leader del Greenpeace forests team, spiega che «La popolazione sta perdendo la sua terra ed i suoi mezzi di sussistenza fino ad un massimo di tre generazioni e per sempre le sue foreste».  Secondo il rapporto, le esportazioni dai terreni in concessione nel 20111 sono aumentate del 20%, questo grazie in gran parte al regime Sabl  che ormai ha consentito il land grabbing dell'11% della superficie di Papua Nuova Guinea e del 16%   della foresta accessibile commercialmente.

Grenpeace Australia non ha dubbi:il Sabl «Sta devastando le comunità in tutta la Png e facilitando la distruzione delle ultime foreste pluviali rimaste del Paese».

Winn denuncia che «Il land grab in Png è uno scandalo nazionale. Uno dei primi compiti del nuovo governo della Png deve essere quello di sospendere le concessioni nell'ambito della Sabl e di rivedere e modificare la legislazione in modo che le comunità siano protette dal rapace appetito delle proprietà e aziende agricole straniere concessionarie. Con dei segnali che un governo più preoccupato di questo problema si appresti a prendere le redini della Png , c'è la possibilità per l'Australia per migliorare le sue relazioni con il Paese fornendo un sostegno finanziario e tecnico, un aiuto per sviluppare un piano nazionale di destinazione dei suoli, degli obiettivi fondamentali della tutela dei diritti consuetudinari dei terreni e il mantenimento delle risorse forestali per le generazioni future».  

Il rapporto "Up for Grabs" rivela inoltre che  Dal 2006, le compagnie del legname hanno esportato oltre 1,5 milioni di metri cubi di tronchi interi dalle Sabl, le imprese coinvolte hanno accumulato oltre K290 milioni (145 milioni di dollari). Quasi tutto questo legname delle concessioni è stato esportato in Cina. Le 48 Sabl più grandi Sabl, il 95% della superficie totale delle Sabl in Png, rappresentano quasi il 14% dei  14,7 milioni di ettari dei territori forestali intatti della Papua Nuova Guinea. Si tratta delle foreste con meno sviluppo umano della Png  e le Sabl si estendono anche su oltre 130.000 ettari di aree protette.

Inoltre le Sabl immagazzinano il 12% dei quasi 7 miliardi di tonnellate di CO2 stoccate nel suolo e nelle foreste di Papua Nuova Guinea e Greenpeace Australia fa notare che «Se questi Sabl fossero concesse e poi disboscate, verrebbero rilasciare quasi 3 miliardi di tonnellate di CO2, questo equivale alle emissioni totali di CO2 in Australia per i prossimi 6 anni».

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