[31/07/2012] News toscana

Caso trielina a Poggio Gagliardo: Regione e comitati in coro: paghi solo il colpevole

Torna alla ribalta della cronaca il caso trielina trovata nei pozzi di Poggio Gagliardo nel comune di Montescudaio (LI). La Regione risponde al comitato "Trielina no grazie" dichiarandosi perfettamente d'accordo con le loro richieste. Alcuni membri del comitato hanno appeso alle loro case degli striscioni con la scritta: ‘Solo il colpevole deve pagare'. «L'amministrazione regionale sta lavorando per bonificare quanto prima il sito e la falda acquifera contaminati da trielina e percloroetilene, ma allo stesso tempo sta procedendo contro i responsabili dell'inquinamento-hanno dichiarato dalla Regione Toscana- L'obiettivo è rivalersi su di loro per recuperare le risorse necessarie alla bonifica».

Il caso trielina è emerso nel 2004 quando in alcuni pozzi privati, tra Cecina e Montescudaio, le analisi di Arpat ed Asl indicarono una massiccia presenza di tricloroetilene e percloroetilene. Fu immediata la chiusura di 6 pozzi, seguirono molte indagini e poi fu avviato il piano di caratterizzazione del sito (terminato nel 2006) con  la progettazione dell'intervento definitivo di bonifica.

«La Regione ha individuato come responsabili dell'inquinamento due attività industriali presenti a Poggio Gagliardo negli anni '80-'90: la conceria Massini, oggi fallita, e la lavanderia La Rapida, oggi chiusa. Per quanto riguarda la conceria, la Regione si è insinuata nel passivo fallimentare ed attende l'esito della relativa procedura giudiziaria. Nei confronti dei proprietari della lavanderia, invece, la Regione ha emesso quattro ingiunzioni di pagamento ( le prime due nel 2008, per un totale di circa 700mila euro, altre 2 nell'aprile scorso, per altri 90mila euro) per due delle quali si attende l'esito dei giudizi pendenti sia dinanzi al tribunale ordinario che di fronte al Consiglio di Stato, mentre per le più recenti è stato presentato dai privati ricorso al Tar e questo non ha concesso la sospensiva». Le somme richieste ai responsabili della contaminazione sono per il momento quelle direttamente erogate dalla Regione e servite per la caratterizzazione e progettazione degli interventi di bonifica del sito oltre che per il monitoraggio della falda.

Altre risorse pubbliche, cioè quelle anticipate dalla Regione al comune di Montescudaio per la gestione dell'intervento di messa in sicurezza, dovranno, invece, essere recuperate direttamente dall'amministrazione comunale hanno informato dalla Regione.

Foto tratta da iltirreno.it

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