[30/07/2012] News

L'Istat sui ''Dati ambientali nelle città''. Preoccupa la qualità dell’aria

In positivo ad esempio da evidenziare l'incremento della produzione di energia da fonte rinnovabile

Il quadro che emerge dall'indagine annuale dell'Istat ''Dati ambientali nelle città'' riferita al 2011, è contrassegnato da luci ed ombre. In positivo ad esempio da evidenziare l'incremento della produzione di energia da fonte rinnovabile: la potenza installata per gli impianti fotovoltaici raggiunge i 2,4 kW ogni 1.000 abitanti e raddoppia rispetto all'anno precedente; per il solare termico, ogni 1.000 abitanti, sono circa 1,3 i m2 di pannelli installati sugli edifici comunali. Stabile poi il consumo pro capite di energia elettrica (1.199,6 kWh per abitante), mentre cala del 7,4% il consumo di gas metano per uso domestico e riscaldamento (391,2 m3 per abitante).

I dati meno virtuosi riguardano invece la qualità dell'aria e il sistema di mobilità e su questi vale la pena spendere qualche parola in più. Rispetto al 2010 aumenta, da 44,6 a 54,4 giorni, il numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana del PM10. Il dato segna un aumento rispetto agli ultimi anni, nel corso dei quali i valori erano diminuiti dai 68,9 giorni del 2007 ai 44,6 giorni del 2010. L'aumento riguarda soprattutto i capoluoghi del Nord (da 55,8 a 75,2), mentre risultano stabili i valori dei capoluoghi del Centro (circa 43 giorni) e del Mezzogiorno (circa 35 giorni). «Il dato del nord- spiegano dall'Istat in parte dipende dall'andamento dei fattori meteo-climatici nel Settentrione e soprattutto nella Pianura Padana». Nello specifico, al Nord solo il 17,4% dei capoluoghi che hanno effettuato il monitoraggio per il Pm10 non ha superato la soglia delle 35 giornate, oltre le quali sono obbligatorie per legge misure di contenimento e di prevenzione delle emissioni di materiale particolato, mentre nel 2010 era pari al 31,1%. «Il quadro disegna una situazione negativa che non si registrava da almeno 4 anni» hanno chiosato dall'Istituto di statistica.

Per quanto riguarda la classifica (poco virtuosa) delle città stilata per numero di giorni di superamento del Pm10, le prime 10 sono tutte del nord (eccezione Siracusa in seconda posizione) con Torino e Milano che occupano rispettivamente la  prima e terza posizione. Nel 2011 i giorni di superamento dei limiti aumentano anche in quasi tutti grandi comuni a eccezione di Venezia, Catania, Bari, Firenze e Napoli. In particolare Verona, Milano, Trieste, Roma e Torino hanno fatto registrare incrementi che vanno dai 27 ai 60 giorni in più di superamento dei limiti durante l'anno. Per quanto riguarda Milano ancora più clamorosa, a fronte di questi dati, la sospensione dell' "Area C", il provvedimento di congenstion charge che in sei mesi aveva fornito dati di massimo rilievo: riduzione delle emissioni di CO2 del 40% in centro città, 1000 kg di polveri sottili non immesse nell'aria, riduzione del 26% delle emissioni di ossido d'azoto, riduzione del traffico in centro per ben 46 mila ingressi in meno rispetto all'anno precedente, con effetti benefici anche sul resto della città dove il traffico complessivo è diminuito del 7%. Non si può per l'interesse di pochi bloccare un provvedimento che ha grandi effetti sulla qualità della vita in città.

Tornado ai dati ambientali Istat, ancora numeri poco incoraggianti nel settore della mobilità. Scende leggermente rispetto all'anno precedente (-0,2%), la domanda di trasporto pubblico mentre torna ad aumentare il tasso di motorizzazione (+0,5% rispetto all'anno precedente ), dopo due anni di lievi diminuzioni. Ogni mille abitanti, nel 2011 ci sono circa 614 autovetture.

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