[30/07/2012] News

Clini a Bagdad per la cooperazione Italia-Iraq nel Medio Oriente in fiamme

Il governo ad egemonia sciita, appoggiato da una minoranza sunnita, è diventato uno stretto alleato di Teheran

L'Iraq sta diventando centrale nei nuovi equilibri che scaturiranno in Medio Oriente dalla sanguinosa crisi siriana e dalla probabile preparazione della guerra contro l'Iran. Il governo ad egemonia sciita dell'Iraq, che ha ottenuto il potere grazie all'invasione americano/occidentale che ha defenestrato Saddam Hussein, appoggiato dalla minoranza sunnita, è diventato uno stretto alleato di Teheran, ma subisce ancora gli attentati stragisti degli assassini sunniti  legati ad Al Qaeda, probabilmente gli stessi che fanno da retrovia e forniscono volontari all'opposizione sunnita in Siria, che ha sempre più nel mirino le minoranze sciite ed alauite amiche di Teheran e del governo di Bagdad. Un'opposizione fortemente appoggiata dai Paesi che hanno "liberato" l'Iraq (Usa, Arabia Saudita e Qatar) e che tengono a bada l'irridentismo Kurdo (Turchia), ai quali gli sciiti al potere a Bagdad debbono malvolentieri riconoscenza mentre confermano l'amicizia agli ayatollah iraniani ed ai loro alleati dell'Hezbollah libanese che molto probabilmente combattono in Siria insieme alla truppe della dittatura..

E' in questa complicata situazione che il ministro dell'ambiente italiano, Corrado Clini, è arrivato a Bagdad per incontrare il suo collega Sargon Sleiwa, il Consigliere Economico del Premier Maliki, Thamer Gadban, e il ministro dei trasporti e delle Infrastrutture, Hadi Al Amiri.

l'obiettivo principale dell'incontro tra il Clini e il ministro dell'ambiente iracheno Sleiwa a Baghdad è quello di «Valorizzare i risultati della cooperazione ambientale Italia-Iraq dell'ultimo decennio e concordare il proseguimento dei programmi comuni per i prossimi anni, questo - si legge in un comunicato del nostro ministero dell'ambiente - La cooperazione ambientale tra i due Paesi, nata nel 2003, è caratterizzata da un vasto  programma di assistenza alle Istituzioni Irachene per la creazione delle strutture e dell'organizzazione della protezione ambientale  in Iraq,  e da progetti in molti settori.  Tra questi assume particolare rilievo il progetto New Eden per la gestione integrata delle risorse idriche e ambientali nel sud dell'Iraq, presentato alle Nazioni Unite come progetto pilota per la ricostruzione del paese. Un programma che si è rivelato strategico non solo per lo sviluppo del settore agricolo ma anche per le aziende italiane alle quali il Governo Iracheno ha affidato il compito di elaborare il master plan per la gestione integrata delle risorse idriche dell'Iraq».

L'iniziativa italiana come partner principale il Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep) e fa pate dell'iniziativa "Supporto Ambientale e Gestione delle Marshlands Irachene" che coinvolge i ministeri irakeni dell'ambiente, delle risorse idriche e dei lavori pubblici.

Durante l'incontro Clini ha anche proposto di «avviare un programma comune per l'abbattimento delle emissioni connesse alla estrazione di olio e gas,  con l'impiego di tecnologie italiane».

Ma l'ambiente sembra servire da grimaldello diplomatico anche per altre cose, magari per partecipare davvero a quella ricostruzione dell'Iraq che ci era stata promessa come bottino di guerra in cambio della nostra sciagurata partecipazione all'invasione dell'Iraq. Infatti la nota del ministero conclude: «La visita è stata anche l'occasione per incontrare il Capo dei Consiglieri Economici del Primo Ministro Maliki e il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per discutere le prospettive di partecipazione delle imprese italiane a  grandi progetti  come  la diga di Mosul, la linea ferroviaria ad alta velocità da Baghdad a Bassora e il porto di Al Faw».

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