[30/07/2012] News

Crisi dell'auto, incentivi per le ecologiche? L'esperto: «Meglio inserire un sistema bonus/malus come in Francia»

Intervista di greenreport.it a Carlo Simongini ex presidente di Mazda Italia e oggi fondatore di Focus2move.com, societą di consulenza nel settore automotive

Tutti speriamo di uscire presto dalla crisi, ma la sensazione forte è che comunque - anche una volta fuori dal tunnel - nulla sarà più come prima. Anche, e soprattutto, per settori una volta trainanti sia in termini di Pil sia di occupazione, come l'auto. Che ne pensa?

«Credo che abbia ragione. Spero che come italiani si esca dalla crisi un po' migliori di come eravamo. Serve molto spirito di squadra e una caccia agli individualismi, ai furbi e agli evasori. Il fiscal compact ci imporrà una scelta tra due strade: o riduciamo di 50 miliardi l'anno l'evasione fiscale o aumentiamo le tasse di pari importo. Al di là delle prime "battute" pre-elettorali del nuovo candidato del Pdl... Il settore dell'auto vede quindi una progressiva riduzione della produzione nazionale, per scelta di Fiat. Tuttavia nel primo semestre l'export del settore, Fiat esclusa, è cresciuto, a riprova di un know how forte a livello tecnologico e industriale di tante PMI italiane».


L'Europa, dicono gli esperti, ha una sovracapacità produttiva rilevante: si parla di 10 grandi stabilimenti di troppo. E' d'accordo?
«Il mercato mondiale dell'auto continua a crescere e l'eccellenza tecnologica dell'Europa è ancora reale. Il problema per alcuni è la capacità di competere in un mercato maturo, dove non basta produrre e spedire al concessionario, ma occorre sviluppare strategie di brand, creare valore, garantire alta qualità nel rapporto con il cliente prima e, soprattutto, dopo la vendita. In ciò Fiat è fanalino di coda, seguita da Opel e, per alcuni aspetti dalle francesi. Se non si sa vendere, ecco che i piani industriali risultano errati e le fabbriche sono troppe. Come mai in Germania si producono 6.3 milioni di auto l'anno e non si ha capacità in esubero?»


Sono maturi i tempi per un ritorno degli incentivi alla rottamazione? Se sì, non trova ormai indispensabile che a beneficiare degli stessi siano solo i mezzi più ecologici?

«Gli incentivi alla rottamazione sono inutili in mercati maturi come quello italiano, poiché anticipano delle vendite che comunque ci sarebbero state. Non credo verranno adottati finché ci sarà  Monti. Andrebbe invece inserito un sistema bonus/malus, come esiste dal 2007 in Francia: chi compra vetture poco inquinanti riceve un bonus, finanziato da una tassa (malus) pagata da chi compra vetture più inquinanti».


Qual è, a parer suo, il grado di appeal di auto a bassissime emissioni, bassi consumi e utilizzo di materiali riciclati?

«Da soli questi elementi non bastano per rendere una vettura desiderabile. Serve anche una facilità d'uso. Le elettriche al momento sono costose e complicate da possedere. Ma una vettura a GPL, dopo che la rete di rifornimenti è stata potenziata, è semplice e facile. Per questo oggi una vettura ogni dieci acquistate in Italia è a GPL o metano. Senza incentivi statali».

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