[27/07/2012] News toscana

La foce dell'Arno continua a insabbiarsi

Il fenomeno sta mettendo a rischio l'ambiente

«La Capitaneria di Porto di Marina di Pisa  dichiara "non navigabile" Boccadarno, dopo avere verificato che il fondale è ridotto a poco più di un metro. Il problema non è da poco a fronte delle migliaia di imbarcazioni che hanno il rimessaggio lungo la golena del fiume e agli alti costi che avrebbe un eventuale dragaggio. Senza dimenticare i rischi ambientali. Le scarse piogge con la conseguente mancanza di una forte piena sarebbero all'origine del fenomeno, anche se qualcuno avanza l'ipotesi che qualche responsabilità l'abbiano i lavori per il porto. A tal proposito Legambiente Pisa non vanta certezze, ma ricorda alcuni elementi sicuri.
           

L'insabbiamento della foce è un fenomeno già avvenuto in passato, anche se forse ora si presenta in modo più grave, tanto che è già stato necessario dragare la foce. Questo è uno dei motivi che hanno fatto spostare l'ingresso del porto in costruzione sul lato mare, mentre inizialmente era previsto sul lato Boccadarno. Ricordiamo che la previsione iniziale di apertura sull'Arno era stata suggerita proprio perché giudicato ambientalmente rischioso realizzare opere a mare.

In generale ricordiamo che quasi tutti i fiumi italiani, Arno compreso, hanno perso la libertà di occupare gli spazi necessari alla loro vita naturale: rettificazioni e cementificazione delle sponde hanno provocato gravi danni, a partire dalle  esondazioni e dagli squilibri alle foci. Come spesso accade, turbare gli equilibri naturali a fini di sviluppo economico agisce come boomerang e porta più danni che benefici, anche economici. Il necessario uso delle risorse naturali dovrebbe essere subordinato alla loro conservazione per il futuro

L'associazione degli ormeggiatori denuncia un paradosso: «Noi paghiamo un canone per i demani e per le attività nautiche e poi lo Stato dichiara il fiume non navigabile». Ma la non navigabilità è un dato oggettivo, non una decisione dello "Stato". Inoltre le ingenti spese per il dragaggio, se hanno il solo scopo di soddisfare i possessori di imbarcazioni, non possono essere caricate sulle spalle dello Stato, o di altro Ente Pubblico che opera per conto e con i soldi di tutti i cittadini: Legambiente Pisa non vorrebbe che fossero tutti loro a dover pagare, sia in termini economici che di qualità dell'ambiente, per scelte fatte in base a interessi particolari.

La gestione del fiume, delle rive, della foce e del porto ha bisogno di una attenzione, e di qualche ripensamento, rivolta alla conservazione di equilibri che consentano la conservazione e la fruizione futura di quella bella e importante parte del nostro territorio».

Circolo Legambiente Pisa

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