[24/07/2012] News

L’amore al tempo del bradipo. Femmine “vivaci”, poligamia slow e promiscuità

Come fanno l'amore i bradipi, tra gli animali più lenti del mondo? Come trovano il compagno/a in mezzo alle foresta tropicali del centro e del sud America? A questi interrogativi hanno provato a rispondere Zachariah Peery e Jonathan N. Pauli, del Department of forest and wildlife ecology dell'università del  Wisconsin con lo studio "The mating system of a ‘lazy' mammal, Hoffmann's two-toed sloth".

Lo studio pubblicato da Animal Behaviour spiega come la teoria dica che «i sistemi di accoppiamento sono influenzati da pressioni di selezione sesso-specifiche e dalla dispersione delle femmine, ma i potenziali vincoli imposti dalla life history e dalla fisiologia di una specie vengono raramente considerati». 

I bradipi, che in spagnolo vengono chiamati "perezosos", pigri, sono tra i mammiferi terrestri più sedentari e si ipotizzava che la loro lentezza limitasse la capacità dei maschi di sfruttare il "potenziale di poligamia" del loro ambiente. I due ricercatori hanno esaminato la strategia riproduttiva dei bradipi di Hoffmann (Choloepus hoffmanni) in agro-ecosistema nel nord-est della Costarica, che vivono in un'area con 157 bradipi della stessa specie (95 adulti, 32 subadulti e 30 cuccioli), ed hanno scoperto con un test genetico di paternità che «i modelli spaziali delle relazioni suggeriscono che la dispersione natale delle femmine è sufficiente ad evitare consanguineità. 5 maschi adulti (36%) hanno generato figli con più di una femmina e abbiamo osservato tre accoppiamenti apparentemente extraterritoriali, cosa che indica che i bradipi non  sono strettamente monogami.

I maschi adulti di questi pacifici animali sembrano mostrare un po' di territorialità nel settore centrale del loro territorio ma non si curano molto se il loro home range viene invaso dai maschi confinanti in aree di scarso utilizzo. E' però venuto fuori che «in media, gli home range maschili comprendevano più di tre femmine e le femmine si sono presentate all'interno dell'home range di più di un maschio. Questi modelli di consumo dello spazio e suggeriscono che i maschi imparentati monopolizzino più spazio di quanto non facciano le femmine e che il sistema di accoppiamento dei bradipi  di Hoffmann comporta una miscela di poligamia e promiscuità. I maschi erano più vicini e strettamente collegati di quanto previsto, suggerendo che un certo livello di tolleranza tra i maschi possa derivare dai benefici della selezione di parentela e dalla limitata capacità dei maschi di monopolizzare le opportunità di accoppiamento».

Pauli, intervistato da Bbc Nature, ha detto che «non è un liberi tutti. Anche se la fisiologia e l'anatomia del bradipo è sono ben conosciute, non lo è il suo comportamento. Uno dei reali momenti salienti ... per un mammifero criptico come questo è la possibilità per noi di fare un censimento di queste popolazioni». Peery spiega: «dato che sono molto sedentari  pensavamo che i maschi probabilmente non fossero in  grado di difendere con forza un harem di più femmine», invece i ricercatori hanno trovato prove che i maschi monopolizzano una parte limitata ma cruciale del loro territorio, adottando un complesso sistema di accoppiamento che è un misto di poligamia e promiscuità.

«Non sono necessariamente come i cuccioli di cane che si danno sempre battaglia, ma abbiamo trovato dei maschi con notevoli cicatrici del muso, quindi anche se c'è sovrapposizione e anche se si tratta di un sistema di accoppiamento un po' più flessibile ... ha una  struttura - sottolinea dottor Peery -  Per i mammiferi ci sono una serie di vantaggi nei sistemi di accoppiamento promiscui, in particolare dal punto di vista femminile. Questi vanno dalla femmina che non mette tutte le sue "uova in un cesto con un maschio" alla riduzione del rischio di infanticidio. Questo suggerisce che il carattere sedentario dei bradipi potrebbe essere un motivo in più».

Questi risultati, oltre a confermare che le femmine sono più "vivaci" dei maschi, potrebbero aiutare gli scienziati a capire come proteggere le altre specie minacciate dalla frammentazione degli habitat. Infatti, il sito della studio in Costarica rispecchia un tipo di habitat frammentato che è sempre più diffuso nell'America centrale, con un misto di foresta pluviale e alberi di cacao coltivati, pascoli, monocultura e frutteti, che può rivelarsi un mix importante per capire il futuro ambientale di questa regione sempre più densamente abitata. «Ci sono stati un certo numero di studi diversi nelle foreste tropicali, sia in Asia che in America centrale che hanno dimostrato che la biodiversità tende a stare alto... all'ombra nei sistemi agricoli coltivati», evidenzia  Peery.

Il progetto sposterà la sua attenzione sul  bradipo tridattilo (Bradypus variegatus), che vive nella stessa zona. «Se possibile, il bradipo tridattilo è ancora più sedentario e docile rispetto al bradipo con due dita - conclude la Pauli - l'attitudine "pigra" dei bradipi li rende  relativamente semplici da studiare e che potrebbe essere la chiave per capire come proteggere le altre specie che sono a rischio di perdita di habitat. La loro dispersione in habitat frammentati è molto inferiore, così presumibilmente sarà un piacevole "capo branco" per le altre specie». 

 

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