[20/07/2012] News toscana

Arezzo è la città toscana che produce più cultura

La Toscana è rappresentata bene, con 2 province nelle prime 10, nella graduatoria di Fondazione Symbola e Uniocamere

Arezzo si conferma prima nella classifica delle migliori dieci province italiane per ricchezza prodotta dalla cultura. E Pisa si piazza in nona posizione. La Toscana è quindi rappresentata più che bene, con 2 province nelle prime 10, nella graduatoria di Fondazione Symbola e Uniocamere della ricchezza prodotta in Italia dalla cultura. La classifica è contenuta nello studio "L'Italia che verrà: Rapporto 2012 sull'Industria culturale in Italia" elaborato da Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell'Assessorato alla cultura della Regione Marche presentato oggi a Treia, durante la prima giornata del Seminario estivo della fondazione. Uno studio che rappresenta la migliore risposta possibile a chi sostiene che la cultura non produce PIL, la via italiana per combattere la crisi.

 Si tratta del primo rapporto in Italia a quantificare il peso della cultura nell'economia nazionale. Con risultati, spiegano Symbola e Unioncamere, "che smentiscono chi la descrive come un settore non strategico e rivolto al passato, e la inquadrano invece come fattore trainante e di rilancio per molta parte dell'economia italiana, sicuramente una delle leve per ridare ossigeno ad un Paese messo a dura prova dalla perdurante crisi". Basti guardare la tendenza del quadriennio 2007-2011: la crescita del valore aggiunto delle imprese del settore della cultura è stata dello 0,9% annuo, più del doppio rispetto all'economia italiana nel suo complesso (+0,4% annuo). Dato che si riflette anche sulla caparbia tenuta occupazionale dell'industria culturale, nonostante la crisi: nel medesimo periodo gli occupati nel settore sono cresciuti dello 0,8% annuo, a fronte della flessione dello 0,4% annuo subita a livello complessivo.

Ancora: il saldo della bilancia commerciale del sistema produttivo culturale nel 2011 ha registrato un attivo per 20,3 miliardi di euro che ha permesso alla cultura di contribuire alla ripresa, seppur contenuta, del Pil tra il 2010 e la prima parte del 2011. A livello di economia complessiva, invece, la bilancia a -24,6 miliardi. L'export di cultura vale oltre 38 miliardi di euro e rappresenta oltre il 10% dell'export complessivo nazionale; l'import è pari a 17,8 miliardi di euro e costituisce il 4,4% del totale. Interessante anche la capacità attrattiva della cultura sul turismo: fatta cento la spesa turistica sul territorio italiano nel 2011, la componente attivata dalle industrie culturali è quantificabile nel 33,6% del totale, equivalente a 23,3 miliardi di euro.

La Toscana: Arezzo e non solo. Arezzo e Pisa, come evidenziato in apertura, sono rispettivamente in vetta e in nona posizione nella classifica delle province che più producano ricchezza con la cultura.  Un risultato raggiunto grazie all'intreccio tra bellezza, cultura, innovazione, saperi artigiani e manifattura che ha saputo rilanciare il made in taly e restituire all'economia toscana in generale, e a quella di Arezzo e Pisa in particolare,  una prospettiva al di là della crisi. Ad Arezzo, infatti, il valore aggiunto creato dalla cultura è il più alto d'Italia: l'8,4% della ricchezza complessiva del sistema economico locale. In valore assoluto si tratta di oltre 700 milioni di euro.  E sempre la cultura impiega quasi 15 mila persone, il 9,8% del totale degli occupati dell'intera provincia. Il contributo maggiore arriva della industrie creative (architettura, comunicazione e branding, design e produzione di stile, artigianato) con circa il 77% del valore aggiunto del settore.  Le industrie culturali propriamente dette, invece, contribuiscono con circa il 20%, da performing arts e intrattenimento arriva un altro 1,5% e infine dal patrimonio storico-artistico viene lo 0,8%.

Per quanto riguarda Pisa, è la nona provincia in classifica che produce il 6,9% della propria ricchezza complessiva grazie alle industrie culturali. Nel Pisano la ricchezza prodotta dalla cultura sfiora i 740 milioni di euro e il settore impiega 15 mila persone, ossia il 7,9 di tutti gli occupati del sistema economico locale. A trainare il valore aggiunto delle industrie culturali a Pisa, come ad Arezzo, sono le industrie creative con oltre il 63% del fatturato del settore. Alle industrie culturali propriamente dette, grazie soprattutto alla vitalità di software e videogiochi , si deve invece un sostanzioso contributo del 33% circa, fanalino di coda performing arts e intrattenimento e protrimonio storico artistico, rispettivamente con circa il 3 e 1,2%. 

Rispetto all'incidenza dell'occupazione prodotto dalla cultura sul totale degli impiegati dell'economia locale, infine, la Toscana può contare anche su Firenze, provincia nella quale la cultura porta il 7,6% dell'occupazione e che proprio grazie a questa performance si piazza al nono posto nelle classifica dei posti di lavoro dell'industrie culturali sul totale provinciale degli occupati.

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