[19/07/2012] News

Leopardi delle nevi: buone notizie da Afghanistan e Mongolia, pessime dal Nepal

Filmata per la prima volta una femmina selvatica che allatta due cuccioli

Il 27 maggio e l'8 giugno ricercatori della Wildlife conservation society (Wcs) e veterinari afghani hanno catturato, dotato di collari satellitari, prelevato il Dna  e liberato due maschi di leopardi delle nevi (Panthera uncia). La Wcs lo ha annunciato ieri sottolineando che è la prima volta che questo accade in Afghanistan.

Ad entrambi i rarissimi felini dopo la liberazione si sono  diretti verso le montagne dell'Hindu Kush. Gli ambientalisti hanno spiegato che il primo leopardo delle nevi catturato, soprannominato Pahlawan, ha viaggiato più di 75 miglia dal momento del rilascio, mentre il secondo felino, Khani Wakhai, ha viaggiato per più di 90 miglia.

Il leopardo delle nevi è  classificato come specie in via di estinzione fin dal 1972 e il suo si estende in Asia in 12 Paesi, ma i loro avvistamenti sono rarissimi, per questo David Lawson, direttore per l'Afghanista della Wcs evidenzia che «queste catture  sono sensazionali e sono anche un vero e proprio tributo alla conoscenza dei rangers della comunità locale e al  successo dei nostri recenti sforzi di camera trapping, che hanno permesso al team di selezionare i punti che erano noti per essere frequentato dai leopardi delle nevi».

Una notizia ancora più entusiasmante viene dalla Mongolia dove per la prima volta è stata filmata una femmina di leopardo delle nevi mentre allattava due cuccioli.  La scoperta è stata fatta dagli scienziati di Snow Leopard Trust e Panthera, due Ong statunitensi che si occupano della salvaguardia dei felini selvatici, che hanno trovano le tane dei questi elusivi carnivori nelle montagne Tost della Mongolia.

In un comunicato Tom McCarthy di Phantera spiega: «Abbiamo passato anni cercando di determinare quando e dove partoriscono i leopardi delle nevi, le dimensioni delle loro cucciolate e le possibilità che un cucciolo sopravviva fino all'età adulta. Questo è uno  di quei momenti eccezionali in materia di conservazione, quando dopo anni di sforzi, si ottiene un raro sguardo nella vita di un animale che ha bisogno del nostro aiuto per sopravvivere nel mondo di oggi».

Utilizzando una telecamera montata su un lungo palo il ricercatore di Panthera Orjan Johanssen ha girato due brevi video (che trovate a fondo pagina) di una femmina e dei suoi cuccioli sdraiati in una  tana. I ricercatori si sono introdotti in due tane di leopardi delle nevi mentre le madri erano lontane per la caccia ed hanno  pesato  misurato e fotografato  i cuccioli, due dei quali sono stati dotati di piccoli microchip di identificazione sotto la pelle. La Wcs assicura che «e' stata presa la massima cura nella gestione degli animali per garantire che non fossero in pericolo, abbiamo monitorato l'area per assicurarci che le madri tornassero alle loro tane ed ai loro cuccioli, cosa che hanno fatto a quanto pare con successo senza essere disturbate dall'intrusione del rilevamento».

Invece dal Nepal, dove sopravviverebbero solo 500 leopardi delle nevi adulti, arrivano brutte notizie: questi magnifici felini sono  minacciati da clima sempre più caldo e umido nell'Himalaya che sta riducendo il loro habitat. Secondo un nuovo studio del Wwf, «i cambiamenti nei modelli climatici stanno spingendo ulteriormente le foreste nel territorio dei leopardi ed entro la fine del secolo potrebbero andar perso il 40% dei loro territori di caccia»

Uno degli autori dello studio, l'esperto di leopardi delle nevi del Wwf  Rinjan Shrestha, sottolinea che «la perdita di habitat alpino non significa solo meno spazio per i leopardi delle nevi, ma ha anche la possibilità che si avvicinino alle attività umane come il pascolo del bestiame. Dato che si intensifica il pascolo e declinano le preda naturale dei leopardi, potrebbero iniziare a predare più pesantemente il  bestiame, con conseguente aumento delle uccisioni per ritorsione».

Questi "fantasmi della montagna", come vengono chiamati in alcune zone del Nepal vivono in zone elevate al di sopra dei limiti della foresta, ma generalmente al di sotto di 5.000 metri, dove sono in grado di catturare  capre selvatiche, cervi, cinghiali e alcuni piccoli mammiferi. Jessica Forrest, un'altra autrice dello studio Wwf pubblicato su Biological Conservation evidenzia che «Se il limite del bosco si sposta verso l'alto, come la nostra ricerca prevede farà, vedremo il leopardo delle nevi di fronte alla diminuzione delle opzioni su dove  può vivere». Le previsioni non sono affatto buone: utilizzando i modelli climatici  e tracciando sul terreno f gli spostamenti dei leopardi delle nevi 'nella catena dell'Himalaya nepalese e nei suoi altri habitat noti, lo scenario ." worst-case" per questo grande felino prevede che il suo attuale territorio che in Nepal si estende su 20.000 km2 si ridurrà a 11.700 km2 entro la fine del secolo.

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