[18/07/2012] News

Incendio presso l'impianto cloro-metani della società Solvay di Rosignano Marittimo

ARPAT non è stata informata dell'accaduto. Sono in corso comunque verifiche ed approfondimenti

In merito alle notizie relative all'incendio avvenuto il 28 giugno scorso presso l'impianto cloro-metani della Società Solvay di Rosignano Marittimo, la stessa Società, successivamente interrogata sull'episodio, ha comunicato a questa Agenzia di non aver ritenuto necessario informare le autorità, dato che quanto avvenuto non ha <<....influito in modo significativo sull'ambiente né si è generato un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente>>. L'Azienda ha dichiarato di aver catalogato l'incidente nella categoria degli "accadimenti pericolosi", comunque richiedente un'analisi dettagliata e l'adozione delle idonee misure correttive.

Dal punto di vista normativo, lo stabilimento Solvay Chimica Italia S.p.A. di Rosignano Marittimo è soggetto, fra gli altri, agli obblighi della normativa IPPC, che regolamenta il rilascio dell'AIA- Autorizzazione Integrata Ambientale. Tale autorizzazione è stata rilasciata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) in data 06/08/2010 in quanto lo stabilimento rientra nella categoria di impianti chimici che trattano sostanze chimiche in quantità superiori alle soglie indicate nella stessa normativa.
Nell'Autorizzazione Integrata Ambientale è prescritto che: "In caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente il Gestore informa tempestivamente il Ministero, tramite ISPRA, dei risultati dei controlli delle emissioni relative all'impianto".

Lo stabilimento è anche soggetto all'Attuazione della direttiva europea relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose (nota come normativa "Seveso") ai sensi della quale "incidente rilevante è un evento quale un'emissione, un incendio o un'esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l'attività di uno stabilimento dove sono presenti sostanze in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato I e che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l'ambiente, all'interno o all'esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose".

L'azienda ha evidentemente ritenuto di non essere di fronte ad un evento di grande entità, né di un inconveniente o di un incidente che abbia influito in modo significativo sull'ambiente e di aver gestito e tenuto sotto controllo lo stesso evento attraverso l'attuazione delle proprie procedure interne di intervento.
Sia la normativa "Seveso" che quella "IPPC" pongono particolare attenzione ai sistemi di gestione dello stabilimento. Il Gestore per primo deve, sulla base di entrambe le normative, predisporre e verificare continuamente l'applicazione di procedure specifiche atte a prevenire l'accadimento di incidenti, anomalie e gli enti di controllo verificano che le procedure siano efficaci nel loro contenuto e concretamente attuate.

Detto ciò, si ritiene che per una più efficace trasparenza delle attività condotte, l'Azienda possa comunque comunicare alle autorità, anche nei casi in cui non abbia l'obbligo normativo di farlo, il manifestarsi di inconvenienti od incidenti, seppur di limitata rilevanza.

Dell'incendio, segnalato da Medicina Democratica sulla stampa, ARPAT non ha avuto alcuna notizia, nemmeno da altre fonti, né ci risulta che siano giunte segnalazioni ai Vigili del fuoco. La versione dei fatti fornita da Solvay è sostanzialmente diversa da quella apparsa sui giornali, perché riferisce di un piccolo incendio di alcune tavole di legno durato pochi minuti, che non pare compatibile con il vistoso sviluppo di fiamme e fumo riferito da Medicina Democratica. E' strano che chiunque abbia visto un simile episodio non ne abbia data immediata comunicazione ai Vigili del fuoco mentre si chiede, invece, ad ARPAT di riferire in proposito dopo diversi giorni.

ARPAT, venuta a conoscenza tramite la segnalazione di Medicina Democratica dell'accaduto e raccolte le prime informazione dall'Azienda, sta procedendo ad ulteriori verifiche ed approfondimenti, anche con la eventuale partecipazione degli altri Enti preposti al controllo.
Naturalmente, insieme ai Vigili del Fuoco, ASL, INAIL (ex ISPESL) e ISPRA, ARPAT continuerà a svolgere il proprio lavoro di controllo di attuazione delle normative a cui lo stabilimento deve rispondere per la tutela della popolazione e dell'ambiente circostante. A brevissima scadenza è prevista (già precedentemente programmata) una Verifica Ispettiva "Seveso" disposta dal MATTM.

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