[12/07/2012] News

La Francia rinuncia alla Tav Torino-Lione?

Secondo le Figaro: «Il suo costo è di natura tale da squalificarla»

Secondo quanto scrive il quotidiano francese Le Figaro il governo francese starebbe rinunciando alla Tav che interessa il Piemonte: «Dieci progetti saranno riesaminati. I collegamenti Lione-Torino, Nice-Marseille e Rennes-Brest sono nel mirino».

Il giornale francese scrive: «Dopo il tempo delle promesse, quello della realtà. Il ministro del bilancio Jérôme ­Cahuzac, ha detto ben forte mercoledì quello che gli esperti ripetono a mezza voce da qualche mese riguardo alle nuove linee Tgv (cioè le Tav, ndr): "Lo Stato ha previsto una moltitudine di progetti senza avere all'inizio il minimo mezzo di finanziamento (...). Il governo non avrà altra scelta che rinunciare ad alcune scelte». 

Il giornale passa in  rassegna le linee che sono considerate meno utili rispetto  ad altre considerate vitali e sottolinea che «un'altra linea nel mirino è la Lione-Torino», aggiungendo un giudizio che sembra preso dai rapporti e dalle proteste No-Tav italiane: «Il suo costo (12 miliardi di euro) è di natura tale da squalificarla. Inoltre il calo del traffico merci è sceso a 4 milioni di tonnellate sul tragitto nel 2011, contro gli 11 milioni di  tonnellate di circa venti anni fa non gioca a favore del progetto». A volte la spending rewiew fa brutti scherzi ma può anche far tornare, nei Paesi con governi  seri, indietro da scelte sbagliate.

Nell'euforia della Grenelle de l'environnement del 2007, quando Nicolas Sarko utilizzo furbescamente i temi ambientali per battere la sinistra e per lasciarsi la strada aperta verso il nucleare e le grandi  infrastrutture, si promise di costruire entro il 2020 14 linee Tav: 2.000 km, compresa la Torino-Lione. Un programma di investimenti da 260 miliardi. Ma la crisi  costringe i francesi a tagliare i "rami secchi", a rinunciare alle Tav poco utili e la scelta è caduta sulla Torino-Lione. Speriamo che anche in Italia questo serva a portare saggezza e calma e a mettere fine ad un progetto  che se non è più percorribile dai francesi lo è ancora di più per noi. 

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