[29/06/2012] News toscana

Il "Salva Italia" alla "toscana" tutela il territorio e i piccoli esercizi commerciali

La Regione Toscana "declina" il decreto Monti sulle liberalizzazioni tutelando il territorio contro la deriva dello sviluppo incontrollato della grande distribuzione. Ieri la Giunta Regionale ha approvato una proposta di legge che introduce "disposizioni urgenti", attuative dei decreti Monti, sulle esistenti leggi toscane in materia di territorio e commercio.  «Le strutture per la media e grande distribuzione potranno essere realizzate solo se localizzate, negli strumenti di governo del territorio, in relazione agli effetti territoriali, paesaggistici e ambientali oltreché economici» ha dichiarato Anna Marson, assessore a urbanistica, pianificazione e paesaggio.

Commento condiviso dalla collega Cristina Scaletti (Nella foto) assessore al commercio, turismo, cultura che ha aggiunto. «Siamo intervenuti per adeguarci al decreto Monti sulle liberalizzazioni e abbiamo scelto di farlo per salvaguardare il territorio toscano, nel quale c'è bisogno di equilibrio, armonia e senso del paesaggio». Per quanto attiene la legge 1/2005, norme per il governo del territorio, la nuova proposta prevede una modifica all'articolo 48 circa i contenuti del Pit che, nel regime innovato, dovrà dettare criteri e direttive, sulla previsione delle medie e grandi infrastrutture di vendita, introducendo la verifica di sostenibilità sovra-comunale quale condizione necessaria per l'efficacia della pianificazione.

Marson ha fatto presente come il nuovo testo, ora all'esame del Consiglio, definisca "procedure transitorie per l'attuazione degli strumenti vigenti e per la gestione di eventuali nuove previsioni prima dell'entrata a regime del nuovo sistema". Inoltre viene previsto un "fondo di perequazione" che consentirà, in seguito all'attuazione delle nuove norme, di "ridistribuire gli introiti relativi in funzione degli effetti sull'intero territorio interessato".

Per quanto riguarda il regime regolativo per l'apertura di grandi strutture di vendita Scaletti sottolinea come nel testo approvato, sia stata riservata un'attenzione specifica: «attualmente vige un modello programmatorio fondato sulla determinazione di contingenti di superfici di vendita che non risulta più compatibile con il nuovo quadro nazionale ed europeo. Nella disciplina proposta per l'apertura delle grandi strutture, viene adesso eliminata la programmazione quantitativa e si interviene con norme di governo del territorio. Inoltre se fino a ieri si parlava di grandi strutture di vendita dai 2.500 metri di volume in su, ora questo limite scende a 1.500 per cui nella nuova legge diventa grande distribuzione tutto ciò che supera i 1.500 mq». L'obiettivo di questa scelta, la prima in Italia tiene a precisare la Regione, è quello di evitare la proliferazione senza limiti dei grandi centri commerciali, tutelando i piccoli esercizi molto più vulnerabili specialmente in questo momento di crisi economica.

«Già prima del decreto Salva-Italia le normative toscane tutelavano dallo sviluppo della grande distribuzione ed è questo il nostro modo di interpretare le liberalizzazioni volute dal governo: rimettere al centro il territorio rispetto alle logiche puramente commerciali» ha concluso Scaletti.

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