[28/06/2012] News

Sarą presentato a Ecomondo il Programma per lo sviluppo di una green economy italiana

Clini sulle trivellazioni: «Risorse del Paese da inserire in una valutazione costi-benefici»

Sarà presentato a Rimini nell'ambito di Ecomondo, il 7 e 8 novembre prossimi, dove si terranno gli Stati generali della Green economy, un Programma per lo sviluppo di una green economy italiana, quale contributo per far uscire il nostro Paese dalla crisi. L'avvio di questo percorso, promosso dal ministero dell'Ambiente e dal Comitato organizzatore degli Stati generali della Green economy, è stato presentato oggi.

«Anche la Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità, che si è chiusa la settimana scorsa a Rio de Janeiro - ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini - ha confermato che la green economy è lo strumento per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi, e per aiutare a uscire dalla povertà i Paesi in via di sviluppo senza gravare in modo irreparabile sul pianeta». Per elaborare il programma saranno impegnati trecento esperti suddivisi in 8 gruppi di lavoro su temi strategici, circa 2.000 tecnici e rappresentanti della società civile, 39 organizzazioni di imprese.

 I settori individuati sono quelli dell'eco-innovazione, del risparmio energetico e dello sviluppo delle fonti rinnovabili; dello sviluppo del riciclo e dei materiali rinnovabili; della mobilità sostenibile; dell'agricoltura di qualità ecologica; dei servizi ambientali e del potenziamento degli strumenti economici per sostenere tale svolta. Su questi temi si confronteranno anche 8 Assemblee nazionali che sono state programmate tra luglio e settembre e saranno svolti molti incontri preparatori.

«La Conferenza di Rio+20 ha alimentato la spinta internazionale per lo sviluppo di una green economy - ha osservato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e del Comitato organizzatore. La crescente consapevolezza ambientale apre spazi di mercato, nazionale e globale, per consumi e produzioni ad elevata qualità ecologica. L'Italia grazie al dinamismo delle sue Pmi e alla tradizionale associazione del made in Italy alla bellezza e alla qualità, può utilizzare le chiavi della green economy per aprire le porte ad una nuova prospettiva di sviluppo».

Durante l'evento di novembre, il Programma per lo sviluppo della Green economy sarà presentato e discusso con rappresentanti dell'Unione europea e dell'Ocse, delle principali organizzazioni delle imprese e dei sindacati, del mondo politico e parlamentare, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, di Enti locali e Regioni. Nell'occasione verrà anche presentato un  Rapporto  sulla Green economy, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con l'Enea.

A margine della presentazione degli Stati generali della Green economy, il ministro Clini è tornato sulla questione delle perforazioni in mare: «È  questione che verrà affrontata nel Piano nazionale dell'Energia che il ministro Passera ha preannunciato entro tempi molto brevi. In questo ambito, anche il tema delle trivellazioni troverà il proprio contesto». Sottolineando le molte reazioni negative da parte delle compagnie che vogliono lavorare in mare Clini ha aggiunto che  «Quella sulle perforazioni in mare non è una contraddizione. Il decreto (sviluppo, ndr) fa due cose: da un lato conferma i limiti già previsti, dall'altro conferma le procedure di valutazione ambientale che in ogni caso devono essere rispettate e poi, per una questione di correttezza e per evitare contenziosi, recupera tutti i procedimenti che erano stati avviati prima che venisse introdotta nel 2010 la norma sulle 12 miglia. Quello che è importante è che la valutazione sull'opportunità e la convenienza di valorizzare risorse di questo tipo, eventualmente presenti nel territorio nazionale, deve essere accompagnata da una valutazione più generale sulle scelte strategiche energetiche del nostro paese e  da un'analisi costi-benefici», ha concluso Clini.

Torna all'archivio