[27/06/2012] News

La rapida evoluzione dei toporagni ai cambiamenti climatici

I toporagni sono un gruppo eterogeneo di piccoli ed a volte minuscoli mammiferi che si sono evoluti rapidamente in risposta al cambiamento climatico. E' quanto emerge dal nuovo studio "A climate for speciation: Rapid spatial diversification within the Sorex cinereus complex of shrews" pubblicato su Molecular Phylogenetics and Evolution da un team di ricercatori dell'Alaska science center dell'Usgs, del Museum of Southwestern biology dell'università del  New Mexico e del Denver museum of nature & science.

I ricercatori si sono avvalsi dei dati climatici storici e di moderne tecniche di esami genetici ed hanno scoperto che alcune specie di toporagno rispondono positivamente a periodi  con clima più caldo e umido, espandendo i loro areali geografici e aumentando le dimensioni delle loro popolazioni, invece altre specie di toporagno rispondono allo stesso modo durante i periodi di clima più freddi e secchi. Evidentemente il Desman dei Pirenei (Desmana pyrenaica), a rischio estinzione per il global warming, appartiene al secondo gruppo.

Secondo i ricercatori  statunitensi «I mammiferi più piccoli, come topi e toporagni, sono in grado di riprodursi rapidamente producendo molte generazioni di figli in un breve periodo di tempo. Grazie a questo, si evolvono in modo relativamente veloce e così sono utili per studiare come le specie in generale rispondono ai cambiamenti ambientali». Inoltre, a differenza di molti uccelli e mammiferi più grandi, questi animaletti non sono migratori e quindi le loro risposte ecologiche ed evolutive alle condizioni locali sono controllabili durante tutto l'anno. «I toporagni sono quindi organismi modello perfetti per testare le previsioni riguardo all'influenza dei cambiamenti climatici sulle specie storicamente residenti nella regione artica», si legge nello studio.

La direttrice dell'Usgs, Marcia McNutt, spiega sul sito dell'Agenzia geologica del governo Usa: «L'adattamento evolutivo è guidato dalla necessità, favorito da pool genici di grandi dimensioni, e accelerato da intervalli brevi per la maturità riproduttiva. Tutti questi fattori rendono i toporagni gli organismi ideali per l'esame genetico dell'adattamento ai cambiamenti climatici, una conoscenza che è fondamentale per aiutare a gestire la fauna selvatica nei decenni a venire».

Alle latitudini estreme del pianeta negli ultimi 350.000 anni i cambiamenti climatici hanno causato enormi mutamenti: a fasi glaciali fredde della durata di circa 75.000 sono succeduti periodi più caldi della durata di 20.000 anni e proprio ora la terra sta vivendo l'ennesimo di questi periodi più caldi, ai quali si aggiunge il  global warming di origine antropica che fa da accelerante. Per questo gli scienziati che hanno condotto lo studio hanno utilizzato i dati storici per vedere come i piccoli mammiferi dell'Artico hanno risposto ai cambiamenti climatici passati e quindi per prevedere come queste  specie possono reagire agli scenari climatici attuali e futuri.

Andrew Hope, il genetista dell'Alaska science center Usgs che ha guidato il team di scienziati, sottolinea: «La nostra ricerca suggerisce che i primi antenati di questo gruppo di circa una dozzina di specie di toporagni hanno sperimentato una separazione ecologica a causa dell'isolamento in aree diverse, adattandosi rispettivamente a condizioni locali umide o secche».

Dopo l'adattamento iniziale ai diversi ambienti, ogni fase glaciale fredda e secca ha causato la rapida espansione di un gruppo di specie di toporagni, mentre quelli adattati alle condizioni più calde e umide si sono ritirate  in aree isolate, più piccole. Poi, durante ogni fase interglaciale calda e umida le dinamiche si sono invertite. Alle alte latitudini dal pianeta quindi i toporagni effettuano una specie di altalena evolutiva scandita dai cambiamenti climatici caldi e freddi, con  un'alternanza di crescita e declino delle diverse popolazioni, un "elastico" dell'evoluzione tirato e rilasciato dal clima che ha prodotto la formazione di nuove specie. Infatti «Il risultato è stato un rapido aumento del numero delle specie nella regione artica in un arco di tempo evolutivo molto breve». La ricerca su questi toporagni ha permesso di scoprire che specie con una diversità genetica prima non riconosciuta e che probabilmente sono "nuove" specie, mai descritte prima.  

 

Torna all'archivio