[26/06/2012] News

La proposta di regolamento del Ue sulla conservazione delle risorse della pesca

L'Ue propone un nuovo regolamento per modificare quello del 1998 sulla conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame (il numero 850) e per abrogare quello del 2009 (il numero 1288).

Già nel 2008 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento relativo alla conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche destinato a sostituire il regolamento del 98 e a rendere permanente l'attuazione delle misure tecniche stabilite su base transitoria nel regolamento annuale sulle possibilità di pesca. Tuttavia, non essendo stato raggiunto un accordo politico, questa proposta è stata ritirata nell'ottobre 2010.

Nel 2009 per garantire che le misure tecniche di conservazione e le possibilità di pesca per il 2009, potessero continuare ad applicarsi dopo il 1° gennaio 2010, il Consiglio ha adottato il regolamento 1288/2009 che istituisce misure tecniche transitorie dal 1° gennaio 2010 al 30 giugno 2011. Ma non essendo stato possibile integrare le misure entro il 30 giugno 2011 un'ulteriore proroga di diciotto mesi è stata istituita da un ulteriore regolamento (579/2011).

La Commissione intende riesaminare il regolamento del 1998 a seguito e in conformità della riforma della politica comune della pesca attualmente in via di negoziazione. Pertanto il nuovo regolamento sulle misure tecniche non sarà pronto per l'entrata in vigore entro il 1° gennaio 2013. Occorre quindi prevedere una soluzione che consenta di mantenere le misure tecniche transitorie dopo il 31 dicembre 2012 e di disporre così del tempo necessario per elaborare un nuovo quadro di misure tecniche.

Occorre assicurare la continuità delle misure tecniche che svolgono un ruolo importante per garantire la sostenibilità della pesca. La loro sospensione, anche temporanea, avrebbe conseguenze negative sia per la conservazione degli stock da esse contemplati che per l'ecosistema di habitat vulnerabili di acque profonde e gli uccelli marini, in particolare in diversi siti Natura 2000 sul territorio europeo e in zone di divieto istituite per proteggere habitat vulnerabili di acque profonde nelle acque internazionali. Cesserebbe inoltre di applicarsi tutta una serie di deroghe giustificate ed accettate.

Inoltre, alla luce del parere formulato dal comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep), è necessario apportare una serie di modifiche di lieve entità ad alcune misure tecniche che non sono conformi o sono in contrasto con quelle contenute nel regolamento 1998.

Analogamente, è necessario aggiornare alcune le misure vigenti (contenute nel regolamento 43/2009) conformemente alla raccomandazione adottata dalla Commissione per la pesca nell'Atlantico nordorientale (Neafc) e includere alcune misure tecniche volte a ridurre i rigetti di specie pelagiche nell'Atlantico nordorientale, che sono state concordate tra l'Ue, la Norvegia e le Isole Færøer nel 2010 ma che non sono ancora state recepite nella legislazione dell'Unione.

 

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