[26/06/2012] News

Parchi, dopo il danno la beffa

Allo sconcerto per il flop di Rio che ha dovuto registrare l'ennesima occasione mancata per mettere mano seriamente alla crisi ambientale è immediatamente seguita la beffa. L'Italia, che non ha mai brillato per coerenza e impegno, non ha voluto smentirsi neppure  questa volta. Era già stato rilevato che in  documenti della vigilia questioni delicatissime come quella delle aree protette manco erano citate. E Settis aveva appena ricordato che la Prestigiacomo che per i nostri parchi e beni culturali non trovava un euro si dichiarò pronta a trovare addirittura 10 miliardi per il Ponte di Messina. Ed ecco l'ultima notizia: alle aree protette marine saranno tagliate metà risorse. L'associazione dei direttori dei parchi ha parlato di ‘massacro'. Intanto in Piemonte la regione è sotto accusa perché ‘brucia' i suoi parchi avendo fatto  sparire dal bilancio 20 milioni a loro riservati.

Situazioni analoghe si registrano in varie regioni. Ed è recentissima la presa di posizione di 7 sigle e associazioni ambientaliste contro il testo in discussione al Senato di modifica della legge 394 che penalizzerebbe ulteriormente un comparto già disastrato da una gestione politica che quella legge se l'è messa sotto i piedi tra tanti silenzi e complicità.

Ebbene in questa situazione che non ci fa onore dobbiamo registrare che un partito con le responsabilità politiche e istituzionali del  Pd finora non ha trovato di meglio con i suoi senatori e  il responsabile della... fauna che  richiamare all'ordine con arroganza le associazioni protestatarie accusate addirittura di favorire il centralismo della legge; così parlò il faunista nella sua telegrafica rampogna. Viene persino il dubbio che  la  legge qualcuno la conosca.

Certo è che dinanzi alle cose che stanno succedendo sostenere che la legge va cambiata altrimenti non si possono gestire bene le nostre aree protette  richiede coraggio e soprattutto una bella dose di disinvoltura. E siccome le dichiarazioni anche le più strambe e spericolate sono state fatte a nome del Pd mi chiedo e chiedo quando, come, dove e chi ha preso queste decisioni. Su questioni delicate e importanti il Pd anche in queste settimane sta coinvolgendo il partito e rappresentanze varie della società civile -penso ai diritti etici ma anche ai beni comuni, all'acqua etc- sui parchi e le aree protette non vi è neppure un referente  in sede nazionale e neppure regionale, almeno in Toscana. Né è pensabile che il tema possa essere più o meno lateralmente e superficialmente ricondotto all'economia verde di cui si occupano troppe parrocchie separate e distinte come gli ecodem e vari forum. In soldoni  il Pd non ha oggi un documento in base al quale qualcuno in Senato o altrove possa parlare e tanto meno richiamare all'ordine a nome del Pd chicchessia.

E vorrei sapere anche quanti di quelli che nelle aree protette ci mettono sovente da anni l'impegno e la faccia sono stati coinvolti in queste riflessioni per risparmiargli almeno critiche e addebiti specie da chi  le cose le conosce poco e male. Le risposte vanno trovate nel partito e con il partito perché non sono delegate o delegabili a nessuno tanto meno  se questo qualcuno crede di essere il titolare del marchio di fabbrica. E non servono neppure le Leopolde. Primarie qui sono solo le esigenze dell'ambiente. Secondarie tutte le altre.

Torna all'archivio