[26/06/2012] News

Idrogeno e nuvole: ecco un'idea originale (o no?)

L'idrogeno è difficile, da far disperare anche ai più volenterosi. Intanto nasce con un peccato originale gravissimo. In gran parte viene prodotto a partire da idrocarburi e quindi per nascere già libera CO2 se non di peggio. Quindi non esiste, nel circuito commerciale, idrogeno "pulito".

Anche quel poco prodotto dalla elettrolisi dell'acqua ha bisogno, per nascere, di energia elettrica. Tanta. E quell'energia è in gran parte prodotta con idrocarburi. Bingo!!!

Una volta nato è la disperazione dei genitori. Non si contiene, è esplosivo, corrode perfino il ferro ed è quindi difficilissimo da trasportare.

Quindi, con queste prospettive, tutti i tentativi di auto ad idrogeno sono destinati al fallimento, perché comunque sarebbe molto meno inquinante una banale auto a gasolio.

Ma forse c'è una strada da percorrere. L'idrogeno si accoppia volentieri, non ne perde una. Quando incontra l'azoto non si fa pregare e da origine agli ioduri liquidi stabili, come l'ammoniaca o l'urea, che hanno una buona densità energetica, sono stabili a temperatura e pressione ambiente. Da un punto di vista energetico quindi sono una sorta di benzina (a parità di volume hanno il 75% di energia).

Ed in più possono essere di nuovo separati in Azoto ed Idrogeno a pochi centimetri dalla camera a scoppio di un normale motore per auto, generando quindi energia meccanica e producendo azoto ed acqua.

Rimane però il primo problema, quello del peccato originale, perché se quell'idrogeno è nato da reforming del metano o del carbone ha già inquinato. Si tratta quindi di avere dell'idrogeno nato da energie pulite.

Ma nel nostro mondo occidentale se abbiamo energie rinnovabili tanto conviene avviarle subito alla rete elettrica perché, ipso facto, sostituiscono energia prodotta da fossili.

Quindi produrre idrogeno da energia elettrica proveniente da rinnovabili è come togliere rinnovabili dalla rete elettrica:  una operazione ambientale a risultato nullo.

Infatti la Globe Spa ha prodotto sistemi di trazione per autoveicoli a partire da idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili (http://premioinnovazione.legambiente.org/edizioni/2003/schede/23.html)

Ed è un lavoro enormemente apprezzabile, ma non va oltre una interessante ricerca scientifica, anche per la limitata produzione, che non riesce ad incidere sul mercato energetico.

Siamo circondati, dobbiamo arrenderci? No, una via di uscita ci può essere. Ci sono luoghi al mondo in cui l'energia da rinnovabili è praticamente infinita ed a bassissimo costo. Si prenda per esempio la Patagonia (vento ed idro) oppure zone dell'Asia, dell'artico ecc.

Sono zone con ventosità medie di 10-12 m/sec. su base annua e/o cascate di acqua di portata enorme. Solo che lì quella energia non serve, nessuno la chiede e la usa, perché non ci sono auto, fabbriche, persone.

Anche nei deserti dell'Arabia i cammelli hanno sempre fatto a meno del petrolio, ma quella melma nera aveva ed ha un grande vantaggio: si può trasportare, in appositi contenitori chiamati petroliere.

Se noi producessimo idrogeno in Patagonia ce lo troveremmo sul gozzo, perché il signorino non si lascia trasportare, ma se gli facciamo incontrare l'azoto allora ci diventa ammoniaca ed ecco che è trasportabile, stabile, addomesticato.

E quella ammoniaca è un carburante, una alternativa alla benzina senza neppure cambiare i motori, anzi con possibilità di alimentazione bi-fuel. L'ammoniaca ha circa il 75% dell'energia della benzina a parità di volume.

E laggiù (se è la Patagonia) o lassù (se è l'Artico) l'azoto è a disposizione, basta estrarlo dall'aria. Quindi c'è tutto: energia, aria ed acqua. Quanto basta per fare ammoniaca. Senza ricavarla, come facciamo oggi nel mondo sviluppato, dal petrolio o dal carbone.

Quindi, senza materie prime aggiuntive, ma disponendo solo di grandi quantità di energia rinnovabile a basso costo si possono riempiere "petroliere" di ammoniaca o di altro ioduro liquido, portando a spasso per il mondo un bene ad alto valore

Quale è il problema da risolvere ? Quello dei costi. Produrre (mettiamo) ammoniaca a partire dall'energia rinnovabile quanto costa?

E' certamente un "carburante" competitivo con la benzina, dato per scontato che per la sua origine "pulita" dovrebbe essere escluso da accise e tasse perché sarebbe la soluzione ai problemi di inquinamento del nostro mondo, senza inquinare quello degli altri o peggio quello dei nostri figli, ma sul piano dei costi è del tutto aperta la questione.

Non posso mica inventare tutto da solo e poi una domanda mi assilla: perché è venuto in mente a me? Quindi, per riassumere: produrre ioduri liquidi tipo ammoniaca, con procedimenti non inquinanti nelle aree del mondo ad altissima densità energetica da rinnovabili e farne il combustibile privilegiato per la trazione nelle aree inquinate ed inquinanti del mondo. Uno scambio eticamente conveniente. Se lo sia anche economicamente onestamente non lo so, ma mi sembrerebbe una linea di ricerca da sviluppare.

Nella foto un mezzo sperimentale di Pon-Tech e dell'Università di Pisa con motore ad ammoniaca

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