[26/06/2012] News

Aspettando il bosone di Higgs: un altro 4 luglio passerà alla storia?

Solo due i possibili scenari, ma entrambi daranno esiti eclatanti

La forma è piuttosto fredda: un comunicato che annuncia, per il prossimo 4 luglio al CERN di Ginevra, un seminario di aggiornamento degli esperimenti ATLAS e CMS seguito da conferenza stampa. E i contenuti piuttosto aleatori: siamo, per ora, all'annuncio di un annuncio.

Ma la sensazione diffusa tra chi segue i fatti della fisica è che in quel seminario, il prossimo 4 luglio, e nella successiva conferenza stampa verranno resi pubblici fatti importanti. Forse i più importanti accaduti nella fisica delle alte energie negli ultimi due o tre decenni.

Segnatevi la data, dunque. Chi vuole potrà seguire in diretta il seminario, via webcast all'indirizzo internet http://webcast.cern.ch/.

Gli scenari possibili sono due. Ma, prima di entrare nei dettagli, occorre fare, come usa in certi film, un flashback: un passo indietro nel tempo. Quando, il 10 settembre 2008, un fascio di protoni ha iniziato a correre lungo l'anello - un anello di 27 chilometri di circonferenza - di LHC, il Large Hadron Collider appollaiato nel sottosuolo, a cavallo dei confini tra Svizzera e Francia, del CERN, il più grande laboratorio di fisica del mondo.

LHC è costato anni di lavoro e svariati miliardi di euro. E ha un obiettivo: scovare il "bosone di Higgs". In realtà il grande acceleratore di obiettivi ne ha diversi. Ma acciuffare l'inafferrabile particella è certo il principale. Il motivo è molto semplice. La scoperta del "bosone di Higgs" consentirebbe di dimostrare la sostanziale fondatezza del "Modello standard delle alte energie": ovvero del modello con cui i fisici spiegano ciò che accade nel mondo delle particelle più piccole. A grana grossa quella che sappiamo è che le particelle si dividono tre famiglie di leptoni (i cui membri più famosi sono gli elettroni e i neutrini) e tre famiglie di adroni (vari tipi di quark). Inoltre nell'universo agiscono 4 campi di forze fondamentali (interazione elettromagnetica, interazione debole, interazione forte e gravità), mediante l'ausilio di altre "particelle messaggero". Le particelle messaggero dell'interazione elettromagnetica sono i fotoni.

E' opinione diffusa che le 4 forze, a livelli di energia elevati, possano unificarsi. E, infatti, l'italiano Carlo Rubbia con un famoso esperimento al CERN che gli è valso il premio Nobel, ha dimostrato che l'interazione elettromagnetica e quella debole a livelli alti di energia sono un'unica forza, l'interazione elettrodebole, le cui "particelle messaggero" sono tre "bosoni intermedi".

Tutto questo quadro si tiene, tuttavia, solo se nell'universo agisce un altro campo, il "campo di Higgs", la cui particella messaggero è il "bosone di Higgs". Una particella capace, secondo la teoria, di conferire o meno una massa a tutte le altre.

Il "bosone di Higgs" è oggetto di una caccia spietata da alcuni decenni. Ma il guaio è che nessuno lo ha trovato. Ecco perché LHC si è assunto come suo obiettivo primario quello di scovarlo.

Su LHC operano sei diversi esperimenti principali e altri secondari. Due di questi esperimenti, ATLAS e CMS, nei mesi scorsi hanno raccolto un bel po' di dati che sembrano indicare che il "bosone di Higgs" è stato finalmente individuato in una certa regione energetica. Tuttavia la statistica è considerata insufficiente per proclamarne l'effettiva scoperta.

Negli ultimi mesi ATLAS e CMS hanno raddoppiato il numero di dati analizzati E il 4 luglio ci diranno con quali risultati.

Gli scenari possibili, come dicevamo, sono due. I responsabili degli esperimenti confermeranno di aver scoperto il "bosone di Higgs" e, finalmente, il Modello Standard delle alte energie potrà confermarsi come il quadro teorico fondamentale (ma non definitivo) della fisica delle particelle.

I responsabili di ATLS e CMS non confermeranno la scoperta del bosone e la fisica delle particelle si ritroverà con un quadro teorico tutto da ricostruire. In entrambi i casi il 4 luglio 2012 potrebbe passare alla storia.

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