[22/06/2012] News

Wen Jiabao e Dilma Rousseff: «Le istituzioni della governance mondiale devono essere riformate»

Accordo anche tra Brasile e Italia per progetti comuni “sostenibili” nei Paesi in via di sviluppo

Rio+20 non sarà un successo, ma sicuramente è servito ai padroni di casa brasiliani e agli amici cinesi, che con loro formano il sempre più potente gruppo dei Brics insieme a Russia, India e Sudafrica, a firmare una impegnativa dichiarazione congiunta che impegna Cina e Brasile a rafforzare le loro già ottime relazioni bilaterali  «Forgiando - come sottolinea l'agenzia ufficiale cinese Xunhua - un partenariato strategico globale ed approfondendo la cooperazione bilaterale in diversi settori». La Cina negli ultimi tre anni è diventata il principale partner commerciale del Brasile e nel 2011  il volume degli scambi bilaterali tra questi due giganti emergenti ha superato gli 80 miliardi di dollari.

Approfittando della visita del primo ministro  cinese  Wen Jiabao a Rio de Janeiro per il summit Onu sullo sviluppo sostenibile, i due Paesi hanno firmato un Piano di cooperazione decennale che orienterà la partnership sino-brasiliana in campi come l'energia,  l'innovazione tecnologica,  lo spazio, i minerali, le infrastrutture, gli investimenti, la finanza, l'industria, il commercio, l'educazione e gli scambi culturali per i prossimi 10 anni,

Wen e la presidente brasiliana Dilma Rousseff hanno sottolineato in un comunicato congiunto che «La decisione di rinserrare i nostri legami bilaterali attraverso la messa in atto di un partenariato strategico globale riflette l'importanza crescente dei due Paesi nel mondo, in quest''epoca di globalizzazione. Nel contesto attuale, segnato da profonde mutazioni a livello internazionale, i due Paesi coopereranno in più settori».

Per quanto riguarda il Bel Paese, invece, il ministro all'Ambiente Clini - a valle di 5 anni di intensa collaborazione italo-brasiliana nella co-presidenza della "GlobalBioEnergy Partnership" - ha firmato assieme al ministro brasiliano dell'Energia, Edson Lobao, un'intesa che prevede iniziative congiunte per valorizzare le competenze delle imprese italiane e brasiliane nel settore delle fonti innovative di energia.

In questo modo, le imprese italiane potranno affiancare quelle brasiliane che investono in Paesi del "Sud del Pianeta" per incentivare lo sviluppo sostenibile, come per esempio in Mozambico, in Etiopia o nei Paesi dell' Africa Occidentale dove è sensibile la presenza di iniziative imprenditoriali del Brasile, ma anche in altre aree del mondo. «Le imprese italiane e brasiliane del settore dell'energia sostenibile sono tra le più avanzate al mondo - sottolinea Clini - e possono offrire ai Paesi in via di sviluppo strumenti per ridurre la loro dipendenza da fonti energetiche inquinanti e costose e per aiutare la crescita economica e sociale, cioè l'uscita dalla povertà».

Gli accordi sino-brasiliani non si concentrano solamente all'interno del settore energetico, ed i due Paesi avvieranno tra l'altro un meccanismo di dialogo strategico globale tra i loro ministri degli esteri, che si riuniranno almeno una volta all'anno. Il premier cinese e la presidente brasiliana hanno annunciato che «I due Paesi proseguiranno i loro sforzi concertati per mettere a punto il progetto di lancio della serie di satelliti sino-brasiliani dedicati allo studio delle risorse terrestri, con il lancio del Satellite 03 quest'anno e del Satellite 04 nel 2014» Inoltre è prevista la discussione di un «Piano di cooperazione spaziale decennale».

Wen e la Rousseff hanno riconosciuto che «La promozione del commercio e degli investimenti è mutualmente benefica» e hanno riaffermato l'impegno di entrambi «A risolvere i conflitti commerciali in amicizia, attraverso il dialogo ed a lottare congiuntamente contro il protezionismo commerciale». Inoltre Cina e Brasile istituiranno un meccanismo di scambio delle loro monete nazionali.

La Rousseff e Wen  hanno anche discusso delle grandi questioni internazionali e si sono detti d'accordo sul fatto che l'Onu debba svolgere un ruolo centrale nella risoluzione pacifica dei conflitti  in Africa e in Medio Oriente. Per quel che riguarda la situazione in Siria, dove la Cina è schierata apertamente con il regime nazional-socialista di Bashir al Assad, brasiliani e cinesi chiedono «La cessazione immediata delle violenze» ed esortano le parti coinvolte «Ad intraprendere un dialogo politico al fine di risolvere la crisi pacificamente», inoltre «Reiterano il sostegno al piano di pace in 6 punti per la Siria presentata dall'inviato congiunto dell'Onu e della Lega Araba, Kofi Annan». Un po' poco e molto prudente, più o meno l'accettazione del sanguinario stallo che sta disgregando la Siria da mesi.   

Ma a Cina e Brasile non sfugge, visto le molteplici e sanguinose crisi in tutto il mondo e quel che sta succedendo a Rio+20 e prima ai summit mondiali sul clima, che «Le istituzioni della governance mondiale devono essere riformate per meglio adattarsi al nuovo ordine internazionale e rilevare le nuove sfide».  

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