[21/06/2012] News

La Giordania in crisi vuole il reattore nucleare. Trattative finali con francesi e giapponesi?

La Giordania, stretta tra Israele, la Siria in fiamme, l'Iraq che stenta a riprendersi da due guerre e l'Arabia Saudita che non nasconde le sue pretese egemoniche, sta subendo duramente i colpi della crisi mediorientale e ad Amman la primavera araba ha preso l'aspetto di una infinita crisi politica che sta minando le basi stesse della monarchia hascemita e provocando ogni giorno più tensioni tra i beduini, egemoni nel governo e nelle istituzioni pubbliche, e la popolazione di origine palestinese ormai diventata maggioritaria.

Uno dei grossi problemi è la mancanza di materie prime e di energia: la Giordania importa circa il 96% del suo fabbisogno energetico e la chiusura del gasdotto egiziano del Sinai rischia di aggravare la sua situazione, per questo Amman contava di costruire diversi reattori nucleari, ma contro il nucleare dopo Fukushima Daiichi ci sono state diverse proteste ad Amman e a maggio la Camera bassa del Parlamento giordano ha votato per la sospensione di questo disperato e dispendioso progetto, ma non perché costruire una centrale nucleare a ridosso di Israele e dell'Iraq sciita fosse pericoloso, i motivi sono economici: niente centrali nucleari finché il governo  non garantirà (e troverà) i fondi necessari a portare a termine l'impresa.

Ma a quanto pare la lobby nucleare non demorde nemmeno ad Amman: Khaled Toukan, presidente della Jordan atomic nuclear commission, ha annunciato in un  comunicato  che «La Giordania ha intavolato dei negoziati con delle imprese straniere per tentare di scegliere la tecnologia per il suo primo reattore nucleare» ed ieri ha precisato: «La commissione ha avviato dei negoziati (..) in questi ultimi due giorni e sceglierà la tecnologia per il reattore nucleare prima della fine di quest'anno. La Giordania sceglierà più tardi un partner strategico per finanziare il progetto. L'accordo finale per costruire il reattore nucleare sarà firmato nel secondo trimestre del  2013.

Nel 2011 la Commissione giordana per l'energia atomica aveva ricevuto proposte tecniche e finanziarie per costruire un reattore nucleare da parte di Canadien Energie Atomique, dalla russa Atomstroyexport e da un  consorzio formato dai  francesi di Areva e dai giapponesi della Mitsubishi, secondo i media di Amman il governo Giordano starebbe negoziando con Areva e Mitsubishi. Se i giapponesi, dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi, sono alla disperata ricerca di piazzare da qualche parte quella che definivano la loro "supersicura" energia nucleare, bisognerà capire se Hollande in Francia vorrà seguire le pericolose orme del suo predecessore Sarkozy in Medio Oriente, arrivato anche in Giordania a proporsi come piazzista di Areva. 

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