[21/06/2012] News

Terre rare, la Cina pubblica un libro bianco sui costi ambientali e sociali

Il più grande produttore di terre rare, la Cina, ha pubblicato un libro bianco su questo tipo di industria che secondo l'agenzia ufficiale Xinhua spiega «Le su politiche di protezione, di utilizzo razionale e di commercio equo di queste risorse di grande valore», 17 materie prime essenziali per l'elettronica di consumo, per energie rinnovabili come l'eolico, per le batterie delle auto elettriche ed in generale per la "green economy".

Il libro bianco, intitolato "Situazione e politiche dell'industria cinese delle terre rare", è stato pubblicato dall'ufficio informazione del Consiglio degli affari di Stato (il governo centrale cinese) ed afferma che «La Cina continuerà a rispettare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), a rafforzare la gestione  scientifica  di questa industria ed a fornire dei prodotti delle terre rare al mercato mondiale».

I riferimenti alle denunce presentate da Usa, Ue e Giappone davanti al Wto contro la Cina sono espliciti ed abbastanza sprezzanti: «Alcuni Paesi sono stati particolarmente agitati per la situazione dell'industria cinese delle terre rare e delle politiche che le riguardano, dandosi a numerose congetture ed inventandosi delle storie. La pubblicazione del Libro bianco punta ad offrire alla comunità internazionale una migliore comprensione dell'industria cinese delle terre rare e delle politiche del Paese in  questo settore».

Il governo di Pechino da tempo dice che l'estrazione delle 17 terre rare ha gravi conseguenze per l'ambiente della Cina e, «Al fine di limitare i danni ambientali e di proteggere queste risorse non rinnovabili» ha annunciato numerose misure, compreso un limite alla loro produzione e quote per l'esportazione, norme più stringenti sulle emissioni degli impianti e ed una tassazione più pesante. Sono queste  iniziative che hanno sollevato le proteste dei principali consumatori di terre rare, i grandi Paesi industrializzati, compreso il Giappone che nel 2011 ha acquistato il 56% delle terre rare esportate dalla Cina.

Presentando il libro bianco in una conferenza stampa a Pechino, il vice-ministro cinese dell'Industria e delle tecnologie dell'informazione, Su Bo (nella foto), ha assicurato che la Cina continuerà ad offrire le sue terre rare sul mercato mondiale, mantenendo allo stesso tempo delle politiche di  regolamentazione conformi alle regole della Wto». Gao Yunhu, un alto funzionario dello stesso ministero, ha ribadito che «Il rafforzamento delle regolamentazioni cinesi punta a proteggere l'ambiente ed a preservare queste risorse preziose ed a promuovere lo sviluppo sostenibile del settore».

Su e Gao  si riferiscono anche alla quota speciale sulla tassa sul valore aggiunto per i produttori di terre rare, entrata in vigore il primo giugno  «Al fine di impedire l'escavazione illegale», dalla quale il libro bianco presenta diversi esempi. Annunciando l'aumento dell'Iva cinese per le terre rare, Li Shanle, responsabile dell'Ufficio dell'Industria e delle tecnologie della provincia dello Jiangxi, il principale centro produttivo di  terre rare in Cina, ha detto che «Si tratta di una misura importante di regolarizzazione, che permetterà di impedire l'estrazione illegale e la produzione eccessiva».

Inoltre la Cina, secondo un rapporto pubblicato ad inizio del mese dal giornale China Securities e ripreso da Xinhua, «Pensa di istituire un meccanismo di acquisto delle riserve per limitare la fluttuazione dei prezzi delle terre rare. Il ministero cinese dell'Industria e delle tecnologie dell'informazione dirige attualmente le ricerche in questo settore. Una piattaforma di transazione delle terre rare sarà messa in atto sulla base di questo meccanismo».

Il rapporto sottolinea che «Un piano dettagliato sarà messo a punto dopo ulteriori consultazioni con le industrie delle terre rare. Secondo questo meccanismo, caleranno ad un certo livello, le imprese dovranno acquistare e  stoccare le terre rare, ma quando i prezzi saliranno ad un  certo limite, saranno chiamate a vendere».

A maggio il Consiglio degli affari di Stato ha pubblicato delle direttive per «Promuovere lo sviluppo sano dell'industria delle terre rare», chiedendo la creazione di un sistema di riserve strategiche, che includono «Le riserve delle imprese e quelle dello Stato, le riserve di prodotti e le riserve di risorse», è questo che fa gridare gli occidentali ed i  giapponesi al protezionismo ed alla concorrenza sleale nel campo della "green economy", mentre il libro bianco punta ad condizionare la discussione al  Wto, presentando i danni ambientali e sociali subiti dalla Cina nel rifornire il 90% del mercato internazionale delle terre rare, pur disponendo di "solo" circa un  terzo delle loro risorse conosciute. 

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