[19/06/2012] News toscana

Firenze: la Provincia ha presentato la nuova Carta Ittica

E' stata presentata oggi, durante un convegno tenuto presso la sede della provincia di Firenze (Palazzo Medici Riccardi), la nuova Carta Ittica provinciale. Il documento costituisce il più aggiornato e dettagliato studio sullo stato di conservazione della fauna ittica dei corsi d'acqua provinciali e lo strumento principale di gestione dell'ittiofauna.

«Tutte le province toscane sono dotate di carta ittica- ha spiegato Paolo Banti della Regione Toscana- ma la provincia di Firenze si è dotata di questo aggiornamento, di un indagine approfondita di secondo livello». Nel corso del convegno Francesco Zaccanti dell'Università di Bologna ha illustrato gli aspetti metodologici dell'indagine effettuata nel 2010 e le differenze rispetto al precedente strumento elaborato nel 2000.

Tra le peculiarità che interessano la fauna ittica presente in provincia di Firenze, l'appartenenza delle specie ai due Distretti ittici Padano-Veneto e Tosco-Laziale, fattore che arricchisce in termini di biodiversità ma che crea problemi per le transfaunazioni e le ibridazioni. Tra gli elementi di pregio evidenziati, una particolare presenza nei corsi d'acqua di ciprinidi reofili, la presenza di torrenti appenninici ben strutturati ed in condizioni naturali, la particolarità rappresentata dall'invaso di Bilancino. Tra le criticità oltre la carente qualità ambientale di tratti di corsi d'acqua nelle zone di pianura, una particolare sottolineatura è stata fatta in merito all'idrologia.

Circa il 40% del territorio è a rischio di crisi idrica, i torrenti sono sempre più in secca, incombono i nuovi regimi pluviometrici influenzati da cambiamenti climatici, le richieste d'acqua dei settori idropotabile, agricolo, industriale sono sempre più stringenti e quindi aumentano i conflitti per l'uso della risorsa idrica. In questo contesto, al di là del rispetto delle leggi vigenti e del raggiungimento degli obiettivi di qualità imposti dall'Europa, i pesci (cioè gli aspetti ambientali) sono l'anello debole, perché come qualcuno ha sottolineato non votano.

Al di là di un necessario risparmio idrico in tutti i settori di utilizzo, per il mantenimento dei deflussi minimi vitali nei corsi d'acqua provinciali, come ha specificato l'Autorità di bacino del fiume Arno, sono già state adottate misure gestionali per il rilascio idrico dagli invasi e prestata un'attenzione particolare alle concessioni. Altra criticità rilevata specialmente nel Distretto Tosco -Laziale è quella delle specie alloctone: sono circa il 40% più un 20% di specie transfaunate dal Distretto Padano Veneto. In alcuni casi, come quello del Siluro in Arno, si tratta di vera emergenza, considerato che questo predatore, al vertice della catena alimentare, sta aumentando la "fragilità" dell'ecosistema che è impoverito anche in termini di biodiversità rispetto alle specie autoctone. 

 

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