[18/06/2012] News

Un territorio che fa scuola

Eccellenze alimentari a basso impatto ambientale

Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food lo ha sempre affermato: "la sostenibilità salverà le economie malate".

Il Distretto delle Energie Rinnovabili della Toscana ha sposato in pieno la filosofia di Slow Food "Buono, Giusto e Pulito" e fin dal 2006 ha adottato un modello "virtuoso" di efficientamento e produzione energetica rinnovabile applicato all'agricoltura, valido anche sotto il profilo della riproducibilità e dell'impatto ambientale e sociale in generale. I protagonisti sono piccoli imprenditori del settore agro-alimentare, autentici pionieri di un nuovo modo di produrre prelibati formaggi, salsicce e prosciutti di cinta senese con DNA Toscano e con tanto di certificazione eco-compatibile. E' stata aperta, in questo modo, una strada nuova che avrebbe portato lontano, grazie all'alleanza tra Slow Food e Co.Svi.G., creando proseliti in tutt'Italia, favoriti dalla diffusione di nuove tecnologie: pannelli fotovoltaici, pompe di calore, piccoli sistemi di cogenerazione a biomasse prodotte in azienda ( ad esempio cippato di vigneto), geotermia, collettori solari ed anche mini-eolico. E' questa l'idea originale della prima Comunità Mondiale ad energia rinnovabile, presentata a Terra Futura nel 2007, in un'anteprima nazionale. Il progetto sperimentale, frutto di un'intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Co.Svi.G (Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche), aveva l'obiettivo di dare vita in questo comprensorio ad una iniziativa assolutamente nuova, individuando soluzioni appropriate per la produzione agro-alimentare con sistemi innovativi per il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente, puntando sulle produzioni caratterizzate dalla tecnologia di processo. Il progetto si caratterizza, infatti, per la qualità e la sostenibilità delle produzioni agro-alimentari in un territorio particolarmente favorito dall'uso diretto della geotermia, dove sono state individuate e sperimentate soluzioni innovative (nel distretto è operativo il Centro di Ricerca per le Energie Rinnovabili EnerGea) per la riduzione dell'impatto e per lo sviluppo sostenibile, nelle fasi di

allevamento del bestiame e di produzione di formaggi, salumi, ortaggi ed erbe officinali. La nuova sfida di Slow Food, che teneva conto anche del tipo di energia utilizzata per ottenere i prodotti della terra, decollò proprio nell'area geotermica tradizionale e rientrava a pieno titolo tra le scelte del Distretto Energetico, nell'ambito della rete locale di Terra Madre, facendo registrare un'autentica svolta nel settore agricolo e in quello vitivinicolo. Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ricorda come: "questi produttori si sono preoccupati per primi del tipo di energia utilizzata per ottenere i loro squisiti prodotti." Slow Food avviò questo progetto, auspicando che gli agricoltori facessero qualche sforzo in più per il destino del pianeta. Da allora sono entrati nel vocabolario degli agricoltori e vitivinicoltori, a fianco alla definizione di filiera corta, parole come risparmio energetico, sostenibilità, obiettivi del protocollo di kyoto, carbon free, riduzione delle emissioni di CO2, impatto ambientale, off grid (che è poi la definizione che riassume l'autonomia energetica della struttura agricola, senza collegamento alla rete di distribuzione elettrica). Oggi in quest'Oasi Toscana dei saperi e dei sapori, considerando che il rilancio del territorio dovrà puntare sulla ricerca di qualità, l'ideazione, la sperimentazione di nuovi prodotti e sui benefici dei trasferimenti delle ultime esperienze nel settore strategico delle energie rinnovabili, si è realizzato un laboratorio a cielo aperto, che è diventato sede didattica dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Gli agricoltori di questo comprensorio, proteggendo il saper fare di intere generazioni, sono autentici paladini di un nuovo modo di produrre nel settore agroalimentare, dando priorità alla sostenibilità ambientale e per questo motivosono saliti in cattedra per insegnare ad un gruppo internazionale di giovani laureati, provenienti da tutto il mondo, che partecipano al viaggio master di specializzazione in "food culture and communications", previsto a partire dal 18 giugno( si concluderà il 23 giugno) come si possono ottenere prodotti alimentari d'eccellenza grazie alle energie da fonti rinnovabili, imparando soprattutto a conoscere i luoghi dove si produce e si ottiene l'energia dalle forze della natura. E' un corso di studio in piena regola, con un fitto programma di lavoro che prevede visite guidate nelle aziende e cooperative del territorio che producono a basso impatto ambientale utilizzando il vapore e le altre energie rinnovabili, riducendo sensibilmente i costi di gestione. Il territorio geotermico della Toscana, come si evince, ha fatto da apripista a queste nuove applicazioni aprendo una nuova era condivisa da Slow Food, diventando, nei fatti, sede didattica permanente della rinomata Università fondata da Carlin Petrini. Soddisfatto il direttore generale del Consorzio Sergio Chiacchella dice:"L'iniziativa offre certamente una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. Anche in agricoltura il miglioramento dell'efficienza energetica, la soluzione di problemi ambientali e di sicurezza sono indispensabili per l'ottimizzazione del processo produttivo, con la promozione di soluzioni all'avanguardia, in questi campi, contiamo di fare numerosi proseliti".

E gli studenti? "L'esperienza che matureranno i nostri allievi, sostiene Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità contribuirà a far capire come si può integrare la produzione di energia geotermica con le produzioni alimentari di piccoli e medi operatori di qualità. L'integrazione dell'energia geotermica nel modello produttivo rappresenta una sfida importante per cogliere concretamente il concetto di sostenibilità ambientale con la valorizzazione economica delle risorse e la comunicazione al mercato di un prodotto realizzato con ingredienti "puliti" non solo sul piano gastronomico ma anche sotto il profilo energetico."

Membri della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile

Podere Paterno, Caseificio

Monterotondo M.mo

Fattoria Antica Filiera, Caseificio

Castelnuovo Val di Cecina

Cooperativa Parvus Flos, Serre

Radicondoli

Arcadia, Salumi di cinta senese

Monterotondo Marittimo

Villa Magra, Salumi di cinta senese

Santa Luce

Frantoio San Luigi, Olio

Gavorrano

La Poderina Toscana, Olio e Vino

Castel del Piano

Serraiola Wine, Vino

Monterotondo Marittimo

Panificio Montomoli, Pane

Montieri

Panificio F.lli Martini, Pane

Montegemoli

Podere la Fonte, Olio e Vino

Radicondoli

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