[12/06/2012] News

Verso Rio+20, lettera a Monti per «uscire dalla crisi attraverso un'economia low carbon»

Le associazioni Legambiente, Kyoto Club, Greenpeace, Fondazione Symbola, Fondazione Sviluppo Sostenibile, Wwf chiedono al governo un cambio di passo per  contrastare la crisi economico-finanziaria in atto, attraverso azioni nella direzione della sostenibilità ambientale, basata su un sistema economico low carbon che garantisce equità sociale. Rilevando anche le positive performance  della green economy,  le associazioni hanno scritto una lettera al Premier Mario Monti (Nella foto) richiedendo un incontro in vista dell'imminente summit internazionale Rio + 20 a cui il Presidente del Consiglio intende partecipare.

«Di fronte ai rapidissimi processi mondiali che si sono avviati in questi anni in termini di trasformazioni nella geopolitica mondiale, di attenzione alla gravità dei cambiamenti climatici, di innovazione tecnologica in quasi tutti i settori della produzione e della vita civile, a partire dalla produzione di energia- scrivono le associazioni- noi pensiamo che sia urgente mettere a fuoco una visione organica che tenga insieme la crisi economica, il rischio di cambiamenti ambientali irreversibili e l'urgenza di ridurre le disuguaglianze tra fasce sociali e tra aree geografiche. A livello nazionale pensiamo che sia urgente avviare una pubblica discussione sull'idea di Paese che vogliamo costruire, su quale futuro (immediato e di medio periodo) riteniamo auspicabile e verso il quale va stimolato il sistema economico e le istituzioni, a tutti i livelli, per ridare speranza, capacità competitiva e positive prospettive occupazionali».

Legambiente, Kyoto Club, Greenpeace, Fondazione Symbola, Fondazione Sviluppo Sostenibile, Wwf hanno ribadito che «un'economia a basse emissioni di CO2, è oggi un'economia che ha imboccato la strada dell'innovazione di processo e di prodotto, che sa provocare trasformazioni negli stili di vita e nell'organizzazione sociale e che sa stare al passo con la competitività internazionale».

Secondo le associazioni firmatarie della lettera, attraverso la green economy il Paese può rispondere alla crisi in modo del tutto innovativo dando priorità e certezza strategica in diversi ambiti: riducendo la dipendenza del sistema energetico e dei consumi dalle fonti fossili, grazie al balzo in avanti compiuto dalle rinnovabili in grado di arrivare in breve alla grid parity, settore che ha bisogno di certezze e di equilibrio nella riduzione degli incentivi, che chiede investimenti nelle smart grids. Rinnovando le città e il sistema dei trasporti, attraverso la riqualificazione energetica, la dotazione di infrastrutture per la mobilità e le TLC, attraverso un diverso regime fiscale che premi la rigenerazione dell'esistente piuttosto che il consumo di suolo agricolo. Con importanti investimenti nelle "infrastrutture della green economy", a vantaggio delle ferrovie e della mobilità urbana, sviluppando qualità e innovazione nei settori tradizionali. «Il successo della detrazione fiscale del 55% per interventi di qualificazione energetica nelle case o l'apprezzamento e la fattiva collaborazione dei cittadini per la messa al bando dei sacchetti di plastica- spiegano le associazioni nella lettera al premier- dimostrano che c'è una domanda di mercato a cui una lungimirante trasformazione del sistema economico potrebbe dare le risposte giuste, anche riorientando il sistema manifatturiero nazionale. È il caso della cosiddetta chimica verde, della ripresa delle attività agricole, del settore della mobilità sostenibile, consolidando il risparmio di materie prime, sfruttando i successi della raccolta differenziata, che ha significato per il Paese avere a disposizione materie prime seconde in settori chiave come quello della plastica, dell'alluminio, della carta, dei pneumatici, del vetro, spostando il prelievo fiscale dall'impresa e dal lavoro al consumo di risorse».

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